Cmor: quando è dovuto e come si calcola

Il cosiddetto “Cmor”, o “corrispettivo morosità” è una procedura che permette ai vecchi fornitori di energia (elettrica o gas) di addebitare le morosità di un cliente sulla fattura emessa dal nuovo fornitore. Il Cmor scatta nel momento in cui un cliente di un’azienda dell’energia del mercato libero passa a un nuovo fornitore e, per svariate ragioni, ha lasciato dei pagamenti non saldati con il vecchio fornitore. In questo articolo vedremo di rispondere alle principali domande a riguardo: quando il Cmor è dovuto, come funziona il meccanismo, come si calcola il Cmor e se il pagamento si può rateizzare.

Il Cmor è un indennizzo che il vecchio fornitore può richiedere in seguito a pagamenti non pervenuti da un precedente contratto. Esso è stato introdotto dall’AEEG, autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (oggi Arera) al fine di garantire le società di vendita di luce e gas, in caso di morosità dei clienti che, per qualsiasi motivo non hanno potuto o voluto pagare prima del passaggio al nuovo fornitore, le bollette emesse negli ultimi 3 mesi di utenza, come ad esempio nel caso del “turismo delle bollette”.

Il fenomeno del cosiddetto “turismo energetico” o delle bollette è simile a quello del “turismo telefonico”: in pratica, dopo qualche bolletta non pagata, il consumatore cambia compagnia, trovando una nuova vittima inconsapevole. Prima che arrivi il tecnico a chiudere il contatore della luce (o del gas), i clienti “furbetti” abbandonano il vecchio fornitore e passano a un’altra compagnia la quale, ignara del tranello che gli sta per essere teso, sarà convinta di avere conquistato un cliente interessante.

Cosi facendo, la vecchia compagnia energetica rimasta fregata non può certo chiudere il contatore al cliente che ora risulta allacciato con un fornitore concorrente. Si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni era diventato serissimo nel settore luce e gas a fianco dei furti sempre più diffusi di corrente elettrica, metano o acqua potabile. Secondo una stima sommaria il valore delle bollette non pagate (lo “scaduto”) si aggira in Italia in 6 miliardi di euro sul fatturato, di cui 4 nel mercato libero.

Il Cmor per le bollette di luce e gas viene addebitato dal nuovo fornitore in nome del vecchio, secondo quanto stabilito dalle Delibere dell’authority (Arera). L’importo delle bollette non pagate al precedente fornitore, secondo dei precisi parametri e calcoli, verrà addebitato dall’Impresa di Distribuzione all’attuale fornitore e da quest’ultimo al cliente finale, assieme ai consumi correnti. Il mancato pagamento del Cmor, inserito in una bolletta, comporta l’attivazione della procedura di morosità.

Si tratta insomma di un indennizzo dovuto, pertanto il passaggio a un nuovo fornitore non annulla i pagamenti non saldati. Il Cmor è stato previsto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) che lo ha introdotto con la delibera ARG/elt 219/10. Entrato a regime nel 2012, il sistema nel 2013 fu abolito dal Tar della Lombardia che aveva provveduto ad annullare l’intera delibera. In seguito il Consiglio di Stato ha preferito reintegrare tale delibera per limitare il fenomeno della morosità degli utenti.

Il Cmor si trova in fattura nella sezione “Altre voci comprese nella bolletta elettrica”. La voce del Cmor sarà accompagnata da questa dicitura: “In questa bolletta Le viene addebitato per conto di un Suo precedente venditore il ‘Corrispettivo CMOR’, a titolo di indennizzo, per il mancato pagamento di una o più bollette”. Per i pagamenti non pervenuti per oltre tre mesi, l’indennizzo non potrà pervenire tramite il corrispettivo morosità, bensì tramite le normali procedure di recupero crediti.

A differenza di quanto si può immaginare, il corrispettivo Cmor non viene notificato alla prima bolletta che si riceve con il nuovo fornitore, ma deve essere richiesto dal vecchio fornitore entro un periodo di tempo ben preciso: tra i 6 e i 12 mesi dal passaggio al nuovo contratto. Questo tempo è stato definito per assicurarsi dell’effettiva morosità del cliente, ossia per dargli il tempo di saldare il debito. Per richiedere il corrispettivo morosità sono richieste queste condizioni:

  • La morosità riguardi clienti che ricevono una alimentazione a bassa tensione.
  • Che venga consegnata al cliente la dichiarazione di morosità e che gli verrà applicata nella bolletta.
  • Non sia stato saldato il precedente debito nei confronti del vecchio fornitore.
  • La morosità non deve riguardare eventuali malfunzionamenti del contatore.
  • Il valore da dover saldare deve essere come minimo di 10€.

L’importo del Cmor viene calcolato facendo una stima dei consumi degli ultimi due mesi di utenza. Infatti, l’art. 3 dell’Allegato della delibera AEEG prevede che: “Il valore dell’indennizzo da riconoscere all’esercente la vendita uscente è commisurato, per ciascun credito, alla stima della spesa di 2 (due) mesi di erogazione della fornitura del cliente finale nei cui confronti il credito è maturato. Tale valore comprende altresì l’eventuale valore del corrispettivo Cmor fatturato al cliente finale e non riscosso”.

In pratica, il Corrispettivo Cmor è una forma di indennizzo che viene riconosciuta al gestore uscente ma che non copre l’intero contenzioso lasciato. Vengono calcolati due mesi di erogazione della fornitura + il corrispettivo Cmor (una percentuale calcolata sul totale del pregresso). Si tratta dunque di un importo forfettizzato e calcolato su stime di consumo, quindi difficilmente rapportabile in termini percentuali o di frazione rispetto all’intera morosità maturata negli ultimi tre mesi di erogazione.

Teoricamente, il Cmor dovrebbe aggirarsi intorno al 60-80% dell’importo insoluto, ma il risultato dipende dal coefficiente e dal sistema di calcolo utilizzato. Se mai dovesse venirti in mente di evitare di pagare un debito e passare ad un altro fornitore, ammesso che tu ci riesca, il mio consiglio è quello di chiudere prima la situazione con il precedente e poi passare ad un’altra compagnia. Soprattutto se pensi che la colpa sia loro, come in caso di fatturazioni folli da parte dei fornitori di energia.

In pratica quando mi arriva la fattura del nuovo fornitore con il Cmor, dovrò pagare questa per evitare di incorrere in distacchi di energia, ma dovrò anche saldare il debito con il mio precedente fornitore. Fintanto che non pagherò il totale del debito verso i due fornitori si potrebbero rivalere su di me per i mancati pagamenti. Dunque il Cmor non è un passaggio di debito che basta pagare per chiudere la questione, ma è un conto deposito in attesa che il debito con il precedente fornitore venga saldato.

L’importo Cmor, in altre parole, è una penale che non estingue il tuo debito con il vecchio fornitore di energia. La società di recupero crediti del vecchio fornitore può pertanto in teoria inviarti un decreto ingiuntivo. Ciò che potrai al massimo fare, se ti trovi il Cmor in bolletta, è la richiesta di rateizzazione di questo importo, che può essere accettata o meno a discrezione del fornitore. In ogni caso, dovrai presentare tale richiesta prima della scadenza della bolletta contenente il Cmor.

Infine, se vuoi risparmiare sulle tue bollette di luce e di gas con una scelta “intelligente” e informata dei rispettivi fornitori, ti suggerisco la guida più completa e aggiornata sull’argomento (accompagnata da un comparatore di prezzi), che puoi trovare qui. Perché continuare a pagare l’energia, infatti, ben più della media?



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