Come disdire il contratto di fornitura gas?

Quando un intestatario dei contratti lascia l’immobile e non subentra immediatamente un’altra persona si richiede la disdetta della fornitura del gas, che prevede il sigillo del contatore da parte di un tecnico. Va comunicato il nuovo indirizzo per il recapito dell’ultima fattura nella quale verranno rimborsati eventuali depositi cauzionali trattenuti. Per evitare di rimanere senza la fornitura, la richiesta va inoltrata al proprio fornitore del gas solo l’ultimo giorno utile in cui si usufruiscono i servizi di fornitura, in quanto lo stacco può essere effettuato dal distributore anche nella stessa giornata.

Come disdire il contratto del gas in pratica

Ogni fornitore nel mercato libero, dà la possibilità ai propri clienti di disdire un contratto gas in essere.

Per farlo, c’è un modulo per la disdetta apposito per ogni gestore, oltre che altre modalità a seconda di chi sia il tuo operatore. Tra le modalità più comuni per la richiesta di disdetta, c’è il numero verde, la raccomandata A/R, i punti fisici e tanto altro. Alcuni esempi:

  • Attraverso il numero verde
  • Inviando una mail o un fax.

Nel modulo da inviare per la disdetta dobbiamo compilare alcune parti con i dati relativi alla fornitura gas. Tutti i dati sono elementi di facile reperimento e li troviamo sia in bolletta e/o attraverso il contatore.

  • i dati personali: codice fiscale, carta d’identità dell’intestario del contratto;
  • il codice cliente che si trova in alto sulla bolletta;
  • il codice PDR ( numero che identifica l’utenza del gas metano e serve per poter effettuare tutte le operazioni che riguardano la fornitura);
  • l’autolettura del contatore;
  • l’indirizzo di recapito della fattura di conguaglio finale;
  • il giorno nel quale presumibilmente deve essere disattivata la fornitura.

Quanto costa disdire il contratto del gas?

Disdire un contratto del gas e, di conseguenza, chiudere un contatore gas, non ha un costo fisso. I costi per la disdetta sono variabili e dipendono soprattutto dal distributore locale.

Esso, infatti, rende pubblico un prezzario, regolato dalla concessione del servizio di distribuzione. In altre parole, ti conviene scoprire chi è il tuo distributore locale e contattarlo. Lui ti aiuterà e ti dirà perfettamente ogni singola costo al quale andrai in contro.

La disdetta del gas ha un prezzo variabile a livello territoriale e indipendente dal tipo di offerta, stabilito sulla base della concessione che regola il servizio pubblico da parte del distributore locale.

Se assieme alla disdetta è richiesta anche la disattivazione, i costi possono lievitare a causa della necessità di un intervento da parte del tecnico per la chiusura del contatore, e dipendono anche in questo caso da più fattori.

La società di distribuzione può richiedere attorno ai 20 € per il trattamento, mentre al distributore che effettua materialmente la prestazione spetta un importo variabile, in genere, tra i 20 € e i 50 €.

Quanto tempo occorre per disdire il contratto del gas?

Per disdire il contratto di fornitura il cliente deve presentare la richiesta al proprio venditore, secondo le modalità indicate da quest’ultimo.

Il venditore deve trasmettere la richiesta di disattivazione al distributore entro 2 giorni lavorativi.

Successivamente il distributore deve provvedere alla disattivazione della fornitura entro 5 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta.

Se la disattivazione avviene oltre il tempo previsto, per responsabilità del distributore, il cliente con un contatore fino alla classe G6 (normalmente un contatore domestico) ha diritto ad un indennizzo automatico:

  • di 35€ se la prestazione viene eseguita entro il doppio del tempo stabilito,
  • pari a 70€ se eseguita entro il triplo del tempo stabilito,
  • di 105 € se oltre il triplo del tempo stabilito.

Bolletta di chiusura gas: quando arriva?

Il tuo fornitore per poterti inviare una bolletta di chiusura dovrà rispettare le normative stabilite dall’ARERA riguardo le relative tempistiche:

  • 8 giorni in caso di invio cartaceo della bolletta
  • 2 giorni in caso di bolletta web, per mail o online.

Le modalità di fatturazione possono essere 3:

  • Attraverso i dati di misura effettivi
  • Tramite i dati derivanti dall’autolettura del contatore gas
  • Con i dati stimati dal tuo distributore di zona.

In caso di consumi stimati per la fatturazione finale, ti potrebbe arrivare una bolletta con conguaglio. In questi casi, è compito dell’operatore specificare al cliente questa possibilità.

Qual è la differenza tra disdetta e disattivazione?

In sintesi, la differenza consiste nel fatto che:

  • la disdetta consiste in una procedura formale di rescissione del contratto, da richiedere al proprio fornitore coi mezzi e nei modi previsti. Il risultato sarà quello di mantenere attiva la possibilità di erogare il gas, senza però avere attivo un contratto che la consenta;
  • la disattivazione della fornitura, invece, si richiede al proprio fornitore (il quale, a propria volta, ne inoltrerà richiesta al distributore), e consiste nel sigillare il contatore e impedire l’erogazione del gas fino a quando l’utenza non verrà riattivata.

In caso di cessata occupazione di un’abitazione è necessario chiedere disdetta del contratto di fornitura del gas (e di eventuali alter utenze) e fare sigillare i contatori per evitare che possano essere addebitati consumi effettuati dopo l’abbandono dei locali.

In alternativa, se l’immobile è occupato da altre persone, bisogna premurarsi di verificare che sia stipulato il nuovo contratto. Se si conosce la persona che subentra nell’appartamento e si vuole che i contatori rimangano aperti a sua disposizione, dandogli la possibilità di risparmiare il costo dell’intervento del tecnico per l’apertura, ci si può avvalere della modalità del subentro con autolettura, ovvero con conferma della lettura da parte del subentrante.

Se hai disdetto un contratto e chiuso un contatore è possibile riattivare la fornitura di gas, solo dopo aver stipulato un nuovo contratto di fornitura con un gestore. L’operazione con la quale si esegue una riattivazione della fornitura quando c’è ancora il contatore si chiama subentro. Se invece il tuo contatore era stato rimosso, allora per riattivare la fornitura è necessario eseguire l’allaccio e dovrai contattare sempre un fornitore se hai bisogno di riattivare il rifornimento di gas.