Se vuoi disattivare il contatore e cessare la tua fornitura, perché per esempio lasci l’abitazione e non sei interessato a lasciare il contatore attivato per la voltura del futuro inquilino, puoi procedere alla disattivazione della fornitura elettrica come descritto in questo articolo. Dopo che la richiesta verrà inviata, per la fornitura elettrica la disattivazione verrà effettuata nei giorni successivi da remoto. Il tempo di disattivazione della fornitura è rappresentato dal tempo, misurato in giorni lavorativi, intercorrente tra la data di richiesta di disdetta del contratto di fornitura, previa presentazione, da parte del cliente, di tutti gli atti e documenti necessari e la data di disattivazione della fornitura.
Qual è la differenza fra disattivazione e disdetta di una fornitura luce?
Molto spesso si pensa che disdetta e disattivazione di una fornitura elettrica siano la stessa cosa, invece no. La differenza è che la disdetta impedisce il rinnovo del contratto una volta arrivato alla sua conclusione ed è sempre gratuita se rispetta i vincoli di legge o del contratto stesso. Va comunicata entro 30 giorni dalla scadenza e se non rispettata potrebbero esserci delle penali.
La disattivazione, invece, è un atto unilaterale che serve a interrompere la fornitura con un contratto ancora in essere, quindi prima della naturale scadenza. Nei contratti è sempre presente la clausola di recesso che spiega i motivi per cui si va incontro all’interruzione del servizio e le penali collegate.
Come richiedere la disattivazione di un contratto di fornitura elettrica
La richiesta di disattivazione o chiusura contratto va inviata al fornitore di energia con cui abbiamo sottoscritto il contratto, con un preavviso non superiore ai 30 giorni. Il fornitore inoltra la richiesta al distributore entro due giorni lavorativi ed entro 5 giorni chi gestisce il contatore provvede a disattivare il contatore.
Le modalità per inviare la richiesta per chiudere un’utenza luce dipendono dal fornitore con cui hai stipulato il contratto di fornitura. Con la maggior parte dei fornitori puoi semplicemente chiamare il numero verde del servizio clienti, che trovi in ogni bolletta.
In altri casi è necessario compilare una richiesta scritta da inviare tramite raccomandata a/r oppure via fax. Se invece preferisci parlare di persona con un operatore, puoi rivolgerti presso uno sportello della società presente sul territorio. Se il fornitore lo consente, puoi chiudere l’utenza anche via web, accedendo al tuo account personale sul portale online del sito del fornitore.
Per fare la disdetta bisogna inviare la comunicazione via fax, raccomanda a/r, telefono o email all’azienda. Di solito il preavviso non supera i 30 giorni. Entro 2 giorni lavorativi il venditore (o fornitore) inoltrerà la facoltà di rescindere dal contratto.
Cosa occorre fornire per la disattivazione di un contratto luce?
Prima di contattare il fornitore di energia elettrica e/o gas per chiudere il tuo contratto assicurati di avere con te i dati seguenti:
- i tuoi dati personali: codice fiscale, carta d’identità dell’intestario del contratto
- il codice cliente che trovi sulla bolletta
- POD per la luce e PDR per il gas
- un’autolettura del contatore
- l’indirizzo di recapito della fattura di conguaglio finale
- il giorno nel quale presumibilmente deve essere disattivata la fornitura.
La procedura per chiudere un’utenza è, come abbiamo visto, abbastanza semplice una volt ache hai tutte le info necessarie. Prima di contattare il tuo fornitore ti consigliamo di recuperare tutte le informazioni ed i documenti necessari in modo tale da non perdere tempo. Se ti rechi personalmente al punto vendita, ricorda di portare con te un documento d’identità valido.
Quanto costa la disattivazione di una fornitura elettrica?
I costi per la disattivazione dell’utenza dipendono dal mercato in cui ti trovi, servizio di tutela o mercato libero, e dal tipo di utenza: luce o gas.
Generalmente i fornitori applicano al cliente il contributo per la disattivazione sostenuto dal distributore, che è più elevato per l’utenza gas rispetto all’energia elettrica. In alcuni casi, ad esempio con Enel Energia, la disattivazione delle utenze non ha alcun costo.
I clienti in maggior tutela per la disattivazione del contratto luce pagano un contributo fisso di 23 €. Nel mercato libero, invece, il contributo dipende dalle singole condizioni contrattuali.
Possiamo dire che il costo per la disattivazione della fornitura, che sarà addebitato nell’ultima bolletta che riceverai, è come minimo pari a €23 + Iva oltre a eventuali costi fissi applicati dal distributore.
Qual è la tempistica per la disattivazione di una fornitura luce?
Complessivamente la chiusura definitiva dell’utenza si ha al massimo tra gli 3/7 giorni lavorativi. La fornitura di luce viene interrotta da remoto tramite centralina dato che i contatori sono tutti elettronici e per questo motivo impiega spesso 3 massimo 4 giorno lavorativi.
Una volta inviata la richiesta, il fornitore la trasmette al distributore, la società che gestisce il contatore, entro 2 giorni lavorativi. Il distributore, incaricato di eseguire questo tipo di operazioni, provvede a disattivare l’utenza entro 5 giorni lavorativi dalla data in cui ha ricevuto la richiesta.
Il distributore locale cambia in base alla zona ed è diverso per l’utenza dell’energia elettrica e per quella del gas. Una volta chiesta la disattivazione, la fornitura viene interrotta con la chiusura dei contatori. Il contatore della luce in molti casi è elettronico e viene comandato a distanza da una centralina.
Nel caso di fornitura di energia elettrica, se la disattivazione della fornitura avviene oltre il tempo previsto per responsabilità del distributore, il cliente deve ricevere un indennizzo automatico di 35 € per disattivazioni realizzate entro il doppio del tempo previsto, di 70 € entro il triplo del tempo previsto e di 105 € oltre il triplo del tempo previsto.