Come previsto dall’Articolo 52 Codice del consumo (D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206), il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto del gas a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi diversi da quelli previsti all’articolo 56, comma 2, e all’articolo 57. Il periodo di recesso termina dopo quattordici giorni a partire dal giorno della conclusione del contratto. Ecco come occorre procedere.
Motivi tipici per esercitare il diritto di recesso per ripensamento
Dopo aver sottoscritto una nuova offerta sono diversi i motivi che potrebbero spingerti a esercitare il diritto di ripensamento entro 14 giorni. Proviamo a fare un elenco degli aspetti negativi che, con il senno di poi, potrebbero farti cambiare idea sul fornitore appena scelto:
- Non puoi scegliere la modalità di pagamento che preferisci
- La tariffa che hai scelto non è la più vantaggiosa sul mercato
- Non hai un prezzo bloccato per un certo periodo di tempo
- Non riesci a comunicare facilmente con il servizio clienti
- Il fornitore ha recensioni negative.
Come esercitare il diritto di recesso per ripensamento dal contratto gas
Nei 14 giorni a disposizione devi comunicare in forma scritta al nuovo fornitore la tua decisione di voler rinunciare alla proposta sottoscritta e, quindi, di voler rimanere con l’attuale fornitore di luce o gas.
Puoi inviare la tua comunicazione per diritto di ripensamento attraverso i seguenti canali:
- Tramite raccomandata a/r all’indirizzo della sede legale del fornitore;
- Via e-mail, all’indirizzo mail del fornitore;
- Via PEC, all’indirizzo apposito del fornitore;
- Via fax, al numero dedicato del fornitore.
- Se non trovi i dati di riferimento per scrivere al fornitore, sappi che potrai trovarli nel contratto appena firmato, come anche sul sito ufficiale del fornitore.
Pertanto, è utile inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno o messaggio di posta elettronica certificata, eventualmente anticipato da altra comunicazione (fax o email), sempre nel rispetto dei termini. Si tenga conto che non è necessario indicare i motivi del ripensamento, e sarà altresì possibile ritornare in possesso di quanto eventualmente già pagato, senza alcuna decurtazione a titolo di penale o altre spese.
Quanto costa il recesso per ripensamento da un contratto del gas?
Quando ti avvali del diritto di ripensamento, il recesso dal contratto è valido a prescindere dal motivo che c’è dietro, senza costi – a meno che, su tua esplicita richiesta, la fornitura del servizio sia iniziata prima del decorso del termine per il ripensamento.
Dunque, l’annullamento del contratto entro 14 giorni è gratuito, quindi non si deve pagare nulla nei confronti del fornitore di energia, il quale non può opporsi alla decisione ed è obbligato ad accettare.
Naturalmente, l’azienda può tentare di non perdere il nuovo cliente, proponendo delle condizioni più convenienti, tuttavia in caso di rifiuto deve accordare il diritto di ripensamento.
La rescissione contrattuale della fornitura può essere gratuita, tuttavia possono essere previsti dei costi in base ai conteggi finali, dai quali potrebbe emergere la necessità di saldare l’ultima fattura o delle pendenze rimaste in sospeso. Per l’operazione bisogna tenere conto del preavviso da fornire alla compagnia, dopodiché il contratto sarà chiuso entro il mese successivo a quello della richiesta.
Quanto tempo si ha per esercitare il diritto di ripensamento per un nuovo contratto gas?
Il termine perentorio dei 14 giorni del diritto di ripensamento parte dal giorno in cui si è ricevuta la copia del contratto, e quindi dal giorno stesso, se l’agente commerciale ha consegnato la sua copia a mano. Nel caso in cui abbiate sottoscritto un contratto di luce o gas a distanza (via telefono o via internet), il termine parte dalla data in cui il cliente riceve per posta la copia scritta delle condizioni contrattuali.
Qual è la differenza fra recesso e ripensamento?
Il diritto di ripensamento si attua quando un cliente, subito dopo aver stipulato un contratto con un fornitore del gas, si accorge che quell’offerta che aveva preso in considerazione non è così conveniente come si aspettava o comunque meno conveniente di quella che aveva in precedenza. In questo caso, egli può avvalersi del diritto di ripensamento.
Cosa significa? Significa che si hanno quattordici giorni di tempo, dalla data di rilascio del contratto, per richiederne l’annullamento senza pagare nulla e senza dover fornire alcuna motivazione. Bisogna fare sempre attenzione al conteggio delle date perché i quattordici giorni non sono da intendersi dal momento in cui si riceve il contratto a casa, ma dalla data riportata sul contratto stesso.
Va infine evidenziato che non sempre ci si può appellare al diritto di ripensamento: questo, infatti, è possibile solo se il contratto è stato richiesto via web, via telefono oppure presso stand e info-point presenti presso i centri commerciali. In caso di stipula di contratto presso gli uffici del fornitore, invece, non si ha diritto al ripensamento.
Il diritto di recesso da un contratto di fornitura del gas, invece, è un annullamento che può essere richiesto in qualsiasi momento e indipendentemente dalle modalità con cui tale contratto era stato stipulato. Si può richiedere il recesso da un contratto per una serie di motivi, anche se quello più comune è dato dal cambio di residenza, che porta a chiudere le forniture energetiche per poterne poi aprire di nuove nel nuovo appartamento.
La cessazione del contratto del gas va comunicata al fornitore con i form appositi che troverete nei siti ufficiali dei provider, oppure di persona negli shop del fornitore. La recessione dal contratto non è una pratica immediata come quella prevista dal diritto di ripensamento: richiede un certo preavviso così che il fornitore possa poi provvedere a recidere il contratto.