Come esercitare il recesso per ripensamento da un nuovo contratto luce

Le possibilità di richiesta di annullamento di un contratto appena stipulato sono due, e si basano sul diritto di ripensamento e sul diritto di recesso. Anche se questi due termini vengono spesso utilizzati come sinonimi va sottolineato che in realtà si tratta di modalità differenti di richiesta di annullamento. Diritto di ripensamento e di recesso, infatti, differiscono per la tempistica, per la documentazione e per la possibilità di essere effettuati nei diversi casi. Conoscere queste differenze oggi è essenziale. Ecco come esercitare il recesso entro 14 giorni per ripensamento da un nuovo contratto luce.

Qual è la differenza fra recesso e ripensamento?

Il diritto di ripensamento si attua quando un cliente, subito dopo aver stipulato un contratto con un fornitore del gas o della luce, si accorge che quell’offerta che aveva preso in considerazione non è così conveniente come si aspettava o comunque meno conveniente di quella che aveva in precedenza. In questo caso, egli può avvalersi del diritto di ripensamento.

Cosa significa? Significa che si hanno quattordici giorni di tempo, dalla data di rilascio del contratto, per richiederne l’annullamento senza pagare nulla e senza dover fornire alcuna motivazione. Bisogna fare sempre attenzione al conteggio delle date perché i quattordici giorni non sono da intendersi dal momento in cui si riceve il contratto a casa, ma dalla data riportata sul contratto stesso.

Va infine evidenziato che non sempre ci si può appellare al diritto di ripensamento: questo, infatti, è possibile solo se il contratto è stato richiesto via web, via telefono oppure presso stand e info-point presenti presso i centri commerciali. In caso di stipula di contratto presso gli uffici del fornitore, invece, non si ha diritto al ripensamento.

Il diritto di recesso da un contratto di forniture elettrica, invece, è un annullamento che può essere richiesto in qualsiasi momento e indipendentemente dalle modalità con cui tale contratto era stato stipulato. Si può richiedere il recesso da un contratto per una serie di motivi, anche se quello più comune è dato dal cambio di residenza, che porta a chiudere le forniture energetiche per poterne poi aprire di nuove nel nuovo appartamento.

Quanto tempo si ha per esercitare il diritto di ripensamento per un nuovo contratto luce?

Per esercitare questo diritto entro i termini di legge:

  • Il cliente ha quattordici giorni di tempo a partire dalla data di rilascio del contratto per richiederne l’annullamento.
  • Non sarà tenuto a pagare alcuna penale e a fornire alcuna motivazione per la sua scelta.
  • Il conteggio dei quattordici giorni si intende dalla data riportata sul contratto stesso.

Questo diritto vale per i contratti luce e gas sottoscritti online, al telefono oppure presso un info-point, mentre non è applicabile per le forniture attivate presso un centro fisico o negli uffici della compagnia. Per richiedere il ripensamento e la rescissione gratuita del contratto basta inviare una richiesta, utilizzando i servizi online del fornitore oppure mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Come esercitare il diritto di recesso per ripensamento dal contratto luce

Quando occorre esercitare il diritto di ripensamento per un contratto di fornitura elettrica, si può utilizzare il modulo già presente nella documentazione allegata al contratto.

Il diritto di recesso può essere esercitato in qualsiasi momento, basta inviare una segnalazione al fornitore. Anche in questo caso bisogna scaricare l’apposito modulo per il diritto di recesso per ripensamento, effettuando il download del documento dal sito web della compagnia oppure dall’app del gestore.

Infine, non resta che compilare il modulo in tutte le sue parti, inviarlo online tramite area riservata, posta elettronica o app, oppure attraverso una raccomandata A/R. In alternativa è possibile recarsi presso gli uffici dell’azienda energetica, altrimenti in caso di dubbi basta contattare il numero verde del fornitore e richiedere assistenza.

Il modello può variare da un operatore all’altro, ma in linea di massima deve sempre riportare le seguenti informazioni: nome, cognome, codice fiscale, data e luogo di nascita, numero di telefono, codice contratto, tipologia e indirizzo di fornitura, codice POD (il codice univoco che identifica la fornitura dell’energia elettrica e si trova in bolletta o nell’autolettura del contatore) e, naturalmente, la firma.

Il modulo va poi inviato a uno dei canali di contatto dell’operatore. In genere, si può scegliere tra posta ordinaria, indirizzo mail, posta elettronica certificata (PEC) o fax.L’ annullamento del contratto va richiesto tramite uno dei canali ufficiali di comunicazione del fornitore, ossia via fax, via raccomandata oppure via mail ma esclusivamente facendo uso di posta certificata.

Se il termine minimo è uguale per tutti – 14 giorni dal momento in cui il contratto stesso è perfezionato – le modalità cambiano in base al fornitore. Alcune aziende richiedono l’invio di una raccomandata A/R (cioè con ricevuta di ritorno), oppure subordinano il ripensamento alla ricezione di un fax o di un’email tramite posta elettronica certificata (PEC). A nostro giudizio, non si tratta di modalità particolarmente “comode”: ben poche persone hanno a casa un fax.

Quanto costa il recesso per ripensamento da un nuovo contratto luce?

Quando ti avvali del diritto di ripensamento, il recesso dal contratto è valido a prescindere dal motivo che c’è dietro, senza costi – a meno che, su tua esplicita richiesta, la fornitura del servizio sia iniziata prima del decorso del termine per il ripensamento.

Dunque, l’annullamento del contratto entro 14 giorni è gratuito, quindi non si deve pagare nulla nei confronti del fornitore di energia, il quale non può opporsi alla decisione ed è obbligato ad accettare.

Naturalmente, l’azienda può tentare di non perdere il nuovo cliente, proponendo delle condizioni più convenienti, tuttavia in caso di rifiuto deve accordare il diritto di ripensamento.

La rescissione contrattuale della fornitura può essere gratuita, tuttavia possono essere previsti dei costi in base ai conteggi finali, dai quali potrebbe emergere la necessità di saldare l’ultima fattura o delle pendenze rimaste in sospeso. Per l’operazione bisogna tenere conto del preavviso da fornire alla compagnia, dopodiché il contratto sarà chiuso entro il mese successivo a quello della richiesta.