La voltura in genere si fa quando l’inquilino nuovo o il proprietario nuovo subentra poco dopo l’inquilino o il proprietario uscente, per cui l’abitazione è già provvista di un contatore e di un contratto attivo di fornitura. Ma attenzione: il nuovo inquilino/proprietario sta continuando con il contratto vecchio. Dunque, se le bollette precedenti al subentro non sono state pagate tutte, il nuovo utente sarà responsabile dei pagamenti non effettuati dall’utente precedente. Se invece il vecchio inquilino/proprietario è andato via da parecchi mesi, si presume abbia chiuso i contratti delle utenze per ottenere le bollette a chiusura/conguaglio e dunque al posto della voltura probabilmente occorrerà fare il subentro, cioè attivare una nuova fornitura di energia elettrica. Trasferendo un contratto già esistente, da un lato si evita di pagare le spese necessarie a scollegare e poi ricollegare il contatore, e dall’altro si ha un trattamento fiscale più favorevole.
Cosa è il subentro in un contratto della luce?
A differenza della voltura, il subentro prevede un’attivazione di una fornitura da parte di un nuovo cliente con il gestore da questi scelto. Si può accedere a questa forma di erogazione solo con la cessazione del contratto da parte del precedente cliente, compresa richiesta di quest’ultimo di disattivazione del contatore.
Ricapitolando, la differenza sostanziale tra voltura e subentro delle utenze è questa: in entrambi i casi c’è un cambio intestatario, ma solo con il subentro ci può essere anche un cambio di fornitore.
Il subentro di luce e gas è un’operazione amministrativa con cui si richiede il cambio dell’intestatario di un contratto di fornitura, nel caso in cui il contatore sia stato precedentemente disattivato per un certo periodo di tempo.
L’effetto del subentro, dunque, è quello di cambiare il nominativo del cliente della fornitura, o delle forniture, per quelle utenze domestiche, riattivando contestualmente il contatore.
Quindi, il subentro si effettua, per esempio, quando si trasloca in una nuova abitazione nella quale le forniture, per qualsiasi motivo, sono state interrotte col consenso dell’inquilino precedente al termine della sua permanenza chiedendo la disattivazione dei contatori; oppure, quando occorre riattivare utenze sospese per morosità.
In questo modo, con pochi documenti si potrà richiedere alla società di fornitura sia la riattivazione dell’erogazione di luce e gas, sia il cambio del nominativo dal vecchio cliente a quello nuovo.
Come richiedere il subentro in un contratto luce
Perché la procedura di subentro abbia inizio, il primo passo da fare è quello di presentare richiesta di subentro, per l’appunto, alla società erogatrice di luce e/o gas scelta.
A domanda di subentro ricevuta il gestore scelto provvederà, entro due giorni lavorativi, a inviare, a sua volta, una richiesta di attivazione contatore al distributore territorialmente competente. A questo punto, il distributore deve eseguire detta richiesta di attivazione entro i 5 giorni lavorativi successivi nel caso delle forniture di energia elettrica.
Il subentro può essere effettuato sia per persone fisiche che per imprese e aziende di qualunque entità e capitale sociale, e questo vale tanto per il subentrante quanto per l’intestatario precedente delle utenze.
L’operazione non richiede interventi di profilo tecnico sul contatore, né un sopralluogo o, in generale, la presenza di un consulente del servizio di distribuzione (a differenza del pronto intervento per manutenzione).
Naturalmente, in questo modo né gli oneri né i benefici contrattuali relativi alle forniture ricadranno sul nuovo proprietario o affittuario dell’abitazione (o dell’appartamento, se si tratta di un condominio, o in generale dei locali); in base al nuovo contratto stipulato, i costi, le agevolazioni e i bonus possono variare.
Poi, una volta portata a termine la procedura, non appena sarà stato eseguito con successo sia il subentro contrattuale che la riattivazione dei contatori, il nuovo intestatario può naturalmente decidere di cambiare il proprio fornitore o le offerte, richiedendo un preventivo nel mercato libero oppure ricorrendo al servizio di maggior tutela. Da questo punto di vista, il subentro non vincola il subentrante.
Quali documenti sono necessari per il subentro nel contratto luce?
Documenti personali
Innanzitutto per quanto riguarda i dati anagrafici devi fornire:
- carta d’identità
- codice fiscale o partita Iva
- residenza
- numero di telefono
- e-mail e indirizzo a cui ricevere le bollette
- coordinate bancarie per la domiciliazione delle bollette.
Dati per la fornitura d’energia
È necessario comunicare all’ente erogatore alcuni dati per la fornitura elettrica relativi al contatore:
- codice pod, ossia l’identificativo del contatore (assegnato all’utenza al momento dell’allacciamento) si trova sul cartellino attaccato al contatore luce oppure sulle bollette del precedente intestatario.
- senza pod, in alternativa si può comunicare il codice cliente, un codice di nove cifre che si trova sul display del contatore.
- Potenza desiderata in kw, se non è precisata il contatore sarà riattivato con la stessa potenza che aveva prima di essere chiuso, altrimenti si può scegliere se aumentarla o ridurla.
- destinazione d’uso, se domestica o per usi diversi dall’abitazione.
Documenti relativi all’immobile
Non bisogna dimenticare di raccogliere la documentazione riguardante la casa per cui si chiede l’allaccio della luce. In particolare, il titolo abitativo, per contratti ad uso domestico occorre presentare un documento che attesti il diritto ad occupare l’immobile per il quale si richiede la fornitura di energia, che sia luce o gas, vale anche un’autocertificazione.
Quanto costa il subentro in un contratto luce?
È utile sapere che I costi per il subentro nel contratto luce variano se parliamo di mercato tutelato o mercato libero. Per quanto riguarda il mercato tutelato il costo è di 67 euro ed così ripartito: 27,03 euro di oneri amministrativi, 23 euro come contributo fisso, 16 euro l’imposta di bollo. Potrebbe esserci in più anche un deposito cauzionale. Per quanto riguarda invece il mercato libero i costi sono: 27,03 euro di contributo fisso che riguardano gli oneri amministrativi e una quota che dipende dal fornitore e varia dai 20 euro ai 60 euro.
Con la liberalizzazione dei mercati energetici è possibile trovare offerte luce di vari tipi sempre più convenienti ed efficienti. È utile controllare i vari servizi e fornitori e scegliere consapevolmente quello più in linea con le tue esigenze.
Quanto tempo occorre per il subentro in un contratto luce?
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha fissato in 7 giorni lavorativi il tempo massimo per la riattivazione del contatore. Il termine decorre dal momento in cui il cliente inoltra la richiesta. Il fornitore deve trasmettere la richiesta al distributore entro due giorni lavorativi. Il distributore territorialmente competente è tenuto, entro cinque giorni lavorativi, a procedere all’attivazione.
Se il distributore per cause a lui imputabili tarda nell’attivazione, il cliente ha diritto ad un indennizzo automatico pari a 35 euro o 70 euro o 105 euro, a seconda che l’attivazione sia stata effettuata, rispettivamente, entro il doppio, entro il triplo od oltre il triplo del tempo previsto. Qualora l’impianto sia stato modificato o trasformato, il computo dei tempi decorre dal ricevimento della documentazione relativa alla sicurezza dell’impianto.