Da non confondere con il subentro, la voltura è un’operazione che consiste nel cambio di intestazione del contratto relativo ad un’utenza luce e gas ancora attiva e non comporta interruzioni nel servizio di fornitura dell’energia o del gas. In pratica, in caso ad es. di trasloco in una nuova abitazione e in presenza di un contatore e di un contratto di fornitura attivo, il nuovo proprietario o inquilino richiede, con questa operazione, il cambio dell’intestazione del punto di fornitura che è situato presso l’immobile. La differenza tra voltura e subentro va ricercata nel fatto che, in caso di subentro, si richiede la riattivazione di un contatore che è stato chiuso a seguito della cessazione del contratto di fornitura luce e gas.
La voltura di un contratto della luce, quindi, permette di cambiare l’intestazione di un contratto dell’energia elettrica attivo, senza interruzioni nell’erogazione della corrente elettrica. Le uniche variazioni intervengono a livello amministrativo, come ovvia conseguenza della modifica del titolare della fornitura. Ai fini del cambio d’intestazione, naturalmente, occorre comunicare i dati del nuovo e del vecchio intestatario, i dati dell’immobile ed il codice POD, ossia il codice riportato sulla bolletta o sul display del contatore che identifica in modo univoco il punto di prelievo della corrente.
Come si richiede la voltura del contratto luce in pratica
Per una corretta esecuzione della voltura, è indispensabile che i due soggetti interessati comunichino la reciproca volontà di cessare e di subentrare al contratto. Qualora il soggetto cessante non sia reperibile, il subentrante dovrà produrre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Procuratevi quindi i vari documenti indicati qui di seguito. Recatevi presso il vostro fornitore di energia elettrica o contattatelo telefonicamente (di solito ha un numero verde) oppure online tramite il suo portale Internet. Una volta manifestata la vostra richiesta, vi verranno chiesti dei dati e inviata a casa della documentazione.
Restituite, compilata e firmata, la documentazione inviata dal fornitore, seguendo le indicazioni riportate nella lettera di accompagnamento. Infine, pagate le spese contrattuali, che di norma sono addebitate sulla prima bolletta. L’intervento da parte del tecnico (del distributore) è necessario solo in mancanza della comunicazione delle letture del contatore da parte del nuovo intestatario.
Quali documenti occorrono per la voltura?
I documenti necessari sono:
- autocertificazione della residenza anagrafica, se la persona a cui va intestato il contratto ha la residenza nell’abitazione da allacciare (nel caso di variazione della residenza anagrafica, è prevista la sottoscrizione dell’impegno a presentare la documentazione entro 5 mesi dalla data del contratto);
- fotocopia del documento d’identità della persona alla quale deve essere intestato il contratto;
- eventuali coordinate del conto corrente bancario/postale (nominativo e codice fiscale dell’intestatario del conto e codice IBAN (scegliendo una qualsiasi forma di domiciliazione delle bollette, non viene addebitato il deposito cauzionale). I moduli relativi alle autocertificazioni e alla domiciliazione bancaria o su carta di credito vengono inviati con il contratto da sottoscrivere. Se si tratta di una voltura per morte dell’intestatario, occorre anche
- una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, in carta libera, che attesti la propria qualità di coniuge/familiare/convivente more-uxorio.
Qual è il costo della voltura luce?
Secondo quanto stabilito dalle Autorità competent (ovvero da Arera), il costo della voltura – sebbene possa variare in base al mercato di riferimento – richiede un contributo fisso pari a 25,51€ per oneri di amministrazione, una tantum pari a 23,00€ e l’imposta di bollo da 16,00€.
Nel caso in cui ci si trovi in una situazione di mercato libero dell’energia, al contributo fisso di 25,81€ per coprire gli oneri di amministrazione, vanno aggiunti quelli previsti dal singolo fornitore luce e gas secondo quanto indicato nel contratto sottoscritto.
A questo proposito è opportuno sottolineare come le società fornitrici di energia elettrica siano tenute alla massima trasparenza in materia di costi relativi alle volture per garantire al cliente la massima chiarezza su queste tematiche. Inoltre, alcune aziende possono riservarsi il diritto di richiedere un deposito in forma di cauzione per coprire eventuali spese future non sostenute.
Infine, ai costi sopra citati bisogna aggiungere il calcolo relativo all’IVA pari al 22% della quota relativa al costo per la voltura. Pertanto, è possibile riassumere i costi della voltura come segue:
- contributo fisso una tantum: 23,00€;
- imposta di bollo: 16,00€;
- IVA: 22% sull’importo;
- deposito cauzionale opzionale per il Regime di Maggior Tutela;
- costi per la prestazione commerciale opzionale nel Mercato Libero secondo quanto previsto da contratto.
Quanto tempo occorre per la voltura del contratto luce?
In termini di tempistiche, i gestori dell’energia elettrica impiegano solitamente circa 7 giorni lavorativi per portare a termine la pratica. L’operazione va quindi richiesta con anticipo.
Spesso, chi lascia una casa non considera la possibilità di mettere il nuovo inquilino o proprietario nelle condizioni di poter effettuare la voltura. Spetta quindi a chi subentra comunicare al precedente intestatario l’intenzione di effettuare la voltura del suo contratto di energia elettrica.
Muoversi con il necessario anticipo è dunque opportuno anche per procurarsi in tempo utile i dati contrattuali, indispensabili perché la voltura della luce vada a buon fine.
Ricordati però che le tempistiche appena descritti sono attendibili solo se la modulistica verrà inviata al fornitore completa di tutti i documenti e le informazioni necessarie, così come indicato dallo stesso. Se ciò non dovesse avvenire, le tempistiche saranno maggiori.