Come funziona l’autoconsumo dell’energia rinnovabile?

Sono favorevole all’utilizzo dell’accumulo di energia per l’autoconsumo sia in strutture collegate alla rete che isolate. Penso che sia semplicemente uno strumento che consente agli utenti e ai fornitori di energia elettrica una maggiore efficienza operativa offrendo, allo stesso tempo, l’aumento della qualità dell’energia. Possiamo guardarlo da un punto di vista economico, ambientale o di sostenibilità, in generale, ritengo davvero essenziale sviluppare adeguatamente soluzioni di stoccaggio per una corretta implementazione dell’autoapprovvigionamento nelle nostre case e aziende.

E questo è dovuto al tipo di profilo di consumo che abbiamo nelle case e nelle strutture più grandi come fabbriche, hotel, centri commerciali, fattorie, ecc. Non abbiamo consumi costanti nelle 24 ore di una giornata e dobbiamo considerare due fattori nel calcolo del sistema: energia e potenza.

I sistemi di accumulo di energia riescono essenzialmente ad ottenere la migliore soluzione in termini di efficienza del sistema in quanto sono in grado di spostare il consumo di energia da ore di punta a ore non di punta risparmiando energia quando è in eccesso e prelevandola quando serve, senza la necessità di aggiungere grandi potenze dispositivi estremamente costosi.

In termini di quantità di energia si parla ormai in alcuni paesi europei di batterie da 2-3 KWh a 10-12 KWh per autoconsumo nelle abitazioni o consumi residenziali, valori intorno ai 50-60 kWh per le piccole imprese e fino fino a 500-1.000 KWh in edifici pubblici, centri commerciali, ecc. In queste applicazioni non viene richiesta grande potenza alle batterie e solitamente vengono dimensionate per durate comprese tra 15 e 20 anni.

L’esempio di Scandiano in Italia: un modello di autoconsumo collettivo

Il comune italiano di Scandiano (25.663 abitanti) ospiterà presto la prima comunità di autoconsumo collettivo della Regione Emilia Romagna. Lanciata e coordinata dal consorzio onlus ART-ER (la Regione è tra i finanziatori insieme alla società italiana ENEL), l’iniziativa prevede la ristrutturazione e la riqualificazione di 48 abitazioni che diventeranno quasi autosufficienti, grazie all’integrazione di un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo per fornire energia alle abitazioni e di una “flotta condominiale” di veicoli elettrici.

Alcuni degli appartamenti sono di proprietà privata, ma 28 sono di proprietà del Comune e gestiti dall’azienda regionale di edilizia sociale ACER Reggio Emilia. Il progetto mira a raggiungere circa 62.000 KW di energia autoconsumata all’anno, consentendo ai residenti di ridurre la propria impronta di carbonio ma anche le bollette energetiche, poiché dovranno prelevare il 60% in meno di energia dalla rete.

Il progetto farà inoltre in modo che i benefici siano equamente condivisi tra tutti i residenti, grazie allo sviluppo di un sistema messo a punto da Università di Bologna, ENEA e ACER Reggio Emilia (partner tecnici del progetto) per misurare con attenzione i flussi energetici provenienti /a ciascuna unità.

A fine 2019 il governo italiano ha approvato un decreto per consentire la sperimentazione su larga scala per la produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili con alcuni vincoli. È consentito l’autoconsumo collettivo per le famiglie e gli altri enti situati nello stesso edificio o condominio, mentre le comunità energetiche possono essere create da individui, PMI, enti locali situati nella stessa sottostazione di bassa-media tensione. Il recepimento delle leggi europee sulle comunità energetiche è in corso, ma alcuni incentivi fiscali e agevolazioni finanziarie sono già disponibili dalla fine del 2020.

I dati, raccolti in fase sperimentale sin dal 2020, non lasciano dubbi sulla bontà e sul vantaggio dell’iniziativa, nell’attesa che la comunità energetica del condominio di Scandiano entri in attività a pieno regime:

  • meno 60% di prelievo di corrente elettrica dal gestore nazionale dei servizi, e quindi un risparmio evidente in bolletta;
  • più entrate per ciascun utente che potrà beneficiare dai 5 ai 15 centesimi ogni kWh grazie alla legge sull’autoconsumo e sulle comunità energetiche.

Ma non finisce qui. A partire dal 2022, infatti, sarà introdotta una “flotta” di veicoli elettrici in condivisione, sul modello del car sharing, per i condomini, che potranno rifornirsi dalle colonnine autoalimentate grazie agli impianti di accumulo previsti.

Il rapporto “Comunità Rinnovabili” pubblicato lo scorso anno dalla principale organizzazione ambientale italiana Legambiente, ha registrato 9 progetti di autoconsumo collettivo in condomini e alloggi sociali e 32 progetti energetici di comunità sul territorio italiano. Ci auguriamo che il nuovo quadro legislativo permetta di svilupparne di nuovi nel prossimo futuro!

L’autoconsumo dell’energia rinnovabile e la transizione energetica

L’autoconsumo aiuta i consumatori e le imprese europee a controllare la propria bolletta dell’energia. In un contesto di aumento dei prezzi dell’energia, le famiglie e le imprese che utilizzano l’elettricità solare possono fare affidamento su una fonte di energia il cui costo rimarrà fisso per i decenni a venire. L’autoconsumo non fornisce solo elettricità a basso costo alle persone; li protegge anche dalla volatilità dei prezzi dell’energia.

L’autoconsumo aumenta la concorrenza al dettaglio e aiuta la trasformazione del mercato. Fa emergere nuovi modelli di business per rendere la generazione in loco accessibile a un numero maggiore di consumatori sono coinvolti. Nel nuovo mondo dell’energia, il rapporto con il consumatore finale è il più importante fattore di differenziazione tra fornitori di energia. I vincitori saranno quei rivenditori – operatori storici o nuovi entranti – in grado di fornire nuovi servizi. Offrire soluzioni di autoconsumo è un evidente pilastro di tali strategie.

L’autoconsumo rende i consumatori attori attivi della transizione energetica. La generazione rinnovabile distribuita è un contributo fondamentale a un sistema energetico europeo pulito, resiliente e competitivo. L’autoconsumo li combina in due dimensioni: offre ai consumatori una scelta reale e supporta la transizione verso una miscela energetica sostenibile. È importante sottolineare che attrae capitali privati ​​da consumatori che hanno aspettative inferiori in termini di tasso di rendimento rispetto ai puri investitori finanziari, realizzando così la transizione energetica più economico.

L’autoconsumo è un fattore chiave per la flessibilità sul lato della domanda. Perché porta al concreto vantaggi economici, sfruttare al meglio la generazione in loco orienterà lo sviluppo di soluzioni come accumulo, elettrodomestici intelligenti e contratti più flessibili per i consumatori. Queste soluzioni ridurranno a loro volta picchi di produzione e consumo a vantaggio della rete di operatori. L’autoconsumo ha anche il potenziale per aiutare gli operatori di rete riducendo I problemi di congestion e colli di bottiglia.