Inizialmente prevista per settembre 2015, la nuova bolletta del gas 2.0 è arrivata solo dal 1° gennaio 2016. In base a quanto stabilito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) la bolletta del gas semplificata contiene tutte le informazioni importanti in un solo foglio (invece di tre), presentate in modo chiaro e facile da capire. La bolletta del gas include una lunga serie di informazioni relative alla fornitura, al costo del gas, ai consumi registrati e, naturalmente, all’importo da pagare.
Dati del contratto nella bolletta del gas
Dal 1° gennaio 2016, l’AEEGSI (Autorità per l’energia elettrica e il gas e il sistema idrico) ha introdotto la Bolletta 2.0, o Bolletta web se in formato telematico. La nuova bolletta semplificata rende immediata la lettura presentandosi in una sola pagina, anziché nelle tradizionali tre.
Gli elementi che puoi individuare subito sono il mercato di appartenenza, libero o tutelato, e quelli relativi ai dati di stipula del contratto:
- informazioni cliente, col tuo nome, cognome, codice fiscale e indirizzo civico;
- informazioni tecniche, con l’esatto luogo della fornitura, identificato in modo univoco dal codice PDR (punto di riconsegna, composto da 14 cifre);
- tipologia di fornitura, che specifica la categoria del tuo immobile, per il quale avviene la fornitura, e la potenza del contatore utilizzato;
- importo bolletta, variabile in base ai tuoi consumi e in riferimento ad una cadenza mensile, bimestrale o quadrimestrale;
- dati bolletta, con numero progressivo, data di emissione, periodo di fatturazione dei consumi e data entro cui dovrai pagare l’importo;
- recapiti utili, per contattare la società fornitrice in caso di malfunzionamenti, reclami o semplicemente per informazioni commerciali.
A seguire, invece, trovi tutti i dati che, di solito, creano più preoccupazione, poiché riguardano le componenti relative all’importo della tua bolletta.
Lettura bolletta del gas: voci di spesa e consumi
Ecco le voci di spesa che costituiscono l’importo complessivo da pagare in bolletta:
- spesa materia prima gas naturale, voce più importante della bolletta, che comprende il costo del gas consumato e rappresenta circa il 40% del totale da pagare; presenta una quota fissa legata alla vendita al dettaglio e una al consumo, che varia in funzione dell’effettivo utilizzo di gas;
- spesa trasporto e gestione contatore, riferita al trasporto e allo stoccaggio del gas da parte del fornitore, per arrivare al distributore e poi al consumatore, così come alla gestione del contatore; presenta una quota fissa stabilita dall’ARERA, che non cambia tra i fornitori, e una legata al consumo;
- spesa oneri di sistema, copre i costi sostenuti dal sistema gas nazionale per la realizzazione degli impianti e per attività d’interesse generale; è rappresentata da una quota fissa stabilita dall’ARERA, indipendente da fornitore e consumi;
- imposte statali, che equivalgono a circa il 35% dell’importo totale e sono rappresentate da IVA (al 10% sui primi 480 mc consumati e al 22% sugli altri consumi e sulle quote fisse) e accise, imposte di consumo differenti tra nord e sud Italia; non mancano poi le addizionali regionali;
ricalcoli, si riferiscono a mensilità precedenti in cui potresti aver pagato una cifra inferiore o superiore a quella dei consumi stimati; se presenti, possono essere sia in positivo, come addebito, che in negativo, come accredito.
Punto di riconsegna e potere calorifico
All’interno della bolletta del gas un altro elemento rilevante è il Punto di Riconsegna (PDR), che indica un codice composto da 14 numeri, e serve a identificare il punto fisico in cui il gas naturale viene consegnato dal fornitore e prelevato dal cliente finale.
Dato che il Punto di Riconsegna serve a identificare un punto fisico sulla rete di distribuzione, questo codice non cambia anche se varia il fornitore. Nella finestra relativa al punto di fornitura, si possono trovare indicazioni sulla data di ultima variazione dell’offerta, ma anche sul coefficiente di potere calorifico (P) e sul coefficiente di conversione (C). Che cosa indicano questi ultimi due elementi nella bolletta del gas?
Il potere calorifico è un parametro che rappresenta l’energia fornita al cliente attraverso un metro cubo standard di gas, ovvero la quantità di energia contenuta in un metro cubo di gas a condizioni normali di temperatura e pressione. Il coefficiente P serve per convertire il consumo di gas, che viene appunto espresso in metri cubi, in consumo di gas valorizzato in energia.
Che tipo di consumi possono essere presenti nella bolletta del gas?
Bisogna ricordare anzitutto che mentre la bolletta è emessa dal venditore, l’attività di lettura dei contatori è svolta dal distributore, che invia i dati al venditore.
In fattura possono essere pertanto presenti dati di consumi effettivi rilevati dal distributore al momento della lettura del contatore, dati effettivi comunicati dal cliente tramite autolettura e dati di consumo stimati.
I consumi effettivi devono essere corretti, qualora il contatore non sia provvisto di correttore dei volumi di gas, tramite l’applicazione del coefficiente “C”. I consumi sono fatturati nella bolletta per il periodo di competenza. E’ in ogni caso previsto il divieto di fatturare consumi per periodi successivi alla data di emissione della fatturazione.
Che cosa sono le spese per gli oneri di sistema nella bolletta del gas?
Tra le spese di cui devono farsi carico i clienti finali del servizio gas vi è anche la spesa per gli oneri di sistema. Tale spesa si riferisce alla copertura dei costi inerenti ad attività di interesse generale per il sistema gas. La spesa per gli oneri di sistema è stabilita trimestralmente dall’ARERA e comprende i costi di interventi per il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti rinnovabili, i costi per l’incentivazione qualità dei servizi gas, i costi di eventuali conguagli e squilibri del sistema di perequazione e i costi di commercializzazione della vendita del gas al dettaglio. In bolletta questa voce viene espressa in spese per gli oneri di sistema e comprende una quota fissa e una quota energia, differenziata per scaglioni di consumo.
Che cosa sono le imposte sul gas
Le imposte comprendono l’IVA, le accise e le addizionali regionali. Applicata al totale delle voci in bolletta, l’IVA è pari al 10% per gli usi civili fino a 480 mc di consumo e al 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse. Per gli usi industriali, l’aliquota è pari al 22%. L’imposta indiretta sul consumo (altrimenti detta accisa) varia in funzione dell’ubicazione geografica dell’utenza e in base a quattro scaglioni di consumo annuali (0-120, 120-480, 480-1560, oltre i 1560 Smc).
Definita in autonomia da ogni regione nei limiti fissati dalla legge, l’addizionale regionale si applica alla quantità di gas consumato e il suo ammontare varia significativamente da regione a regione, con l’esclusione delle regioni a statuto speciale che sono esentate da tale imposta e la Lombardia che ha deciso di abolirla.