Come modificare l’offerta del fornitore luce

Con l’introduzione del libero mercato dell’energia elettrica, sempre più spesso si sente di consumatori che hanno l’esigenza di cambiare fornitore perché interessati ad offerte più convenienti proposte da aziende concorrenti a quella con la quale si è stipulato inizialmente il contratto. Il passaggio da un fornitore a un altro non è un processo complesso ma avviene in maniera molto semplice anche se, come si può immaginare, sono necessari una serie di documenti e dei tempi tecnici, che permettono di effettuare il passaggio di fornitore senza problemi e soprattutto senza che venga staccata la corrente.

Chi è il fornitore luce e di cosa si occupa?

Il fornitore di luce è la società che si occupa della vendita dell’energia al cliente finale. La sua attività principale è quella di acquistare energia presso il distributore locale e rivenderla all’utente privato oppure alle imprese.

È quindi il soggetto con cui l’utente finale si interfaccia abitualmente. Il fornitore segue infatti tutto l’iter del contratto, dalla sottoscrizione iniziale alla sua eventuale risoluzione.

Si occupa tra le altre cose di tutte le pratiche amministrative e burocratiche necessarie per il passaggio da una società di vendita all’altra e può inoltre avere il compito di contattare il distributore per richiedere (ad esempio) un nuovo allaccio luce.

Altra attività dei fornitori è, ovviamente, fatturare in bolletta il costo relativo alla lettura dei contatori rilevata dai distributori di zona.

Come funziona il cambio del gestore luce

Per quanto riguarda il passaggio da un gestore di luce all’altro in termini pratici, è tutto a carico del nuovo fornitore. Sarà lui infatti ad occuparsi delle procedure burocratiche inerenti all’avvio del nuovo servizio. Quindi si tratta solo di decidere quale tariffa è più adatta alle proprie esigenze.

Per il resto spetta tutto al gestore che subentra: dalla cessazione del vecchio contratto all’attivazione del nuovo. Va precisato che non ci sarà nessuna interruzione del servizio, né tantomeno costi aggiuntivi o penali da pagare. Inoltre non occorrono interventi tecnici sul contatore o sugli impianti.

Se si è scelto di stipulare un contratto per l’erogazione di luce con un gestore presente nel libero mercato non bisogna fare altro che fornire:

  • Nome, cognome, indirizzo e codice fiscale
  • Copia della tua carta d’identità
  • Codice POD, ovvero il codice che identifica l’allacciamento alla rete a metano, disponibile sul contatore o nelle vecchie bollette nella sezione “Dati della fornitura”, alla voce “Punto di consegna”. Altrimenti è possibile ottenere il codice contattando il vecchio gestore.
  • Copia della bolletta del tuo attuale gestore
  • I tuoi contatti (telefono ed e-mail)
  • Chi opta per il pagamento con domiciliazione bancaria dovrà comunicare anche l’IBAN

I tempi necessari perché vada a buon fine il cambio gestore della luce vanno generalmente da uno a due mesi. Nel caso in cui lo switch viene effettuato entro i primi 10 giorni del mese, il passaggio di fornitore entrerà in vigore dal primo giorno del mese successivo. Se si compie dopo la prima decade del mese, si passa al mese seguente.

È importante chiarire che se la sottoscrizione del nuovo contratto non avviene in ufficio o al punto vendita bisognerà attendere i 14 giorni per rendere operativo lo switching, poiché è l’arco di tempo previsto per esercitare il diritto di ripensamento.

Quanto costa cambiare fornitore luce?

Sicuramente una delle domande che ti sarai posto è quanto costa cambiare fornitore di luce. Ti tranquillizziamo subito: fare lo switch non ha alcun costo aggiuntivo.

Tuttavia, dobbiamo segnalare che alcuni operatori chiedono il pagamento di un deposito cauzionale, come garanzia. Questa somma verrà poi restituita al cliente nel caso di una cessazione del contratto.

Perché cambiare il fornitore luce?

Sono sempre di più le famiglie italiane che decidono di cambiare fornitore di luce. Ma quali sono i motivi principali alla base di questo passaggio?

Il primo è senza dubbio relativo al prezzo. I consumatori che scelgono di cambiare il fornitore lo fanno soprattutto per risparmiare denaro. A volte è il cambiamento dello stile di vita e delle abitudini di consumo a imporre la ricerca di tariffe più convenienti e in linea con le nostre nuove esigenze. Spesso ci si rende conto infatti che la bolletta luce o la bolletta gas sono troppo alte e che l’offerta sottoscritta tempo prima non è più a buon mercato.

Un altro motivo per cui si sceglie di passare da una società all’altra è il trasloco di abitazione. Può infatti capitare di entrare in una nuova casa dove è già presente il contatore. In questo caso, per evitare di trovarsi con un contratto che non abbiamo scelto, è necessario effettuare una voltura con il vecchio fornitore e, successivamente, procedere al cambio per sottoscrivere un’offerta più conveniente.

Cambiare fornitore luce conviene perché:

  • Si tratta di un’operazione molto semplice che richiede tempi brevi
  • Ti permette di passare dal servizio di maggior tutela al mercato libero
  • Ti consente di scegliere l’offerta migliore per te senza sostenere costi aggiuntivi.

Dopo quanto tempo sarà effettivo il cambio di gestore luce?

I tempi per passare da un gestore luce all’altro sono piuttosto ridotti: per i clienti domestici, parliamo di un periodo di tempo che può variare da uno a due mesi.

Dopo la validazione del contratto, il nuovo fornitore invierà a quello vecchio la cessazione del contratto per poter acquisire ufficialmente l’utenza e concretizzare lo switch.

La data esatta per l’avvio del nuovo contratto ti verrà comunicata dal nuovo gestore con qualche giorno di anticipo. Così facendo, il vecchio fornitore potrà effettuare l’ultima lettura del contatore, necessaria per emettere l’ultima bolletta e anche l’eventuale conguaglio.