Come passare a un nuovo fornitore luce in pratica

Cambiare il proprio fornitore di energia e passare a uno nuovo che offre delle tariffe elettriche più convenienti è molto più semplice di quanto si possa pensare. La procedura da seguire, infatti, prevede delle tempistiche ridotte e nessun costo extra (e nessuna penale), ad eccezione del deposito cauzionale e delle eventuali spese per il bollo. Per agevolare gli utenti del mercato libero nello “switch”, l’ARERA – l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ha semplificato ulteriormente le procedure, invitando tutte le compagnie a seguire delle politiche commerciali trasparenti.

Come avviene il cambio fornitore

Se il fabbisogno energetico della casa è cambiato nel tempo, se un utente non si trova più bene con una società energetica o se ha trovato un’offerta economica migliore con un’altra compagnia, perché rimanere scontenti o pagare di più quando vi è la possibilità di cambiare?

Se la nuova scelta si orienta verso un’azienda energetica seria, il cittadino godrà di tre benefici:

  • Non dovrà scrivere alcuna disdetta al fornitore precedente.
  • Non dovrà sostenere costi aggiuntivi oltre a quelli ordinari.
  • Non dovrà subire l’interruzione del servizio.

Basterà sottoscrivere un nuovo contratto con la nuova compagnia e sarà compito di quest’ultima interfacciarsi con il vecchio fornitore. Talvolta le famiglie non cambiano fornitore, più per timore delle possibili conseguenze che per altri motivi. Ma questi non sono giustificati.

Quanto costa cambiare operatore di energia?

Il cambio gestore non ha spese per le offerte luce e gas del mercato libero e l’attivazione è totalmente gratuita. Dunque il passaggio ad un nuovo operatore non prevede per il cliente alcun costo aggiuntivo.

Tuttavia, al momento di sottoscrizione dei nuovi contratti l’operatore potrebbe chiedere un deposito cauzionale, una sorta di garanzia che verrà restituita al cliente in caso di cessazione del contratto.

Il deposito cauzionale previsto per i nuovi contratti di energia elettrica non può superare gli 11,50 euro di import per ogni kW di potenza previsto, per un’utenza domestica l’importo sarà di 34,5€.

Per le forniture “altri usi” in bassa tensione, con potenza non superiore a 16,5 kW, non può superare i 15,5 euro per ogni kW di potenza impegnata.

Per tutti gli altri punti di prelievo in bassa tensione, non può essere superiore alla migliore stima dei corrispettivi dovuti per un determinato periodo di fatturazione.

I documenti da fornire per cambiare il gestore luce

Puoi decidere di cambiare fornitore per luce e gas stipulando un contratto online, oppure anche tramite una semplice telefonata. Per iniziare, procurati tutti i documenti utili che ti servono per richiedere il nuovo passaggio. A portata di mano dovrai avere:

  • dati anagrafici
  • codice fiscale
  • dati di fornitura presenti in bolletta (POD per l’energia elettrica e PDR per il gas), recapito telefonico
  • dati IBAN nel caso tu voglia optare per la domiciliazione bancaria.

Dopo avere sottoscritto il nuovo contratto, come già accennato sarà direttamente il nuovo fornitore ad occuparsi di tutta la procedura di rescissione dal vecchio contratto.

Il passaggio al nuovo gestore avviene sempre il primo giorno del mese.

Quanto tempo bisogna aspettare per passare a un nuovo fornitore?

Il passaggio a un nuovo operatore di energia elettrica avviene solitamente in tempi piuttosto rapidi: in genere occorrono uno o due mesi di tempo. Tali tempistiche possono variare anche in base alla tipologia di cliente (domestico o non domestico) e al periodo del mese in cui è stato sottoscritto il contratto.

Durante questo periodo, il nuovo operatore comunicherà il recesso a quello precedente e si occuperà di tutti gli aspetti tecnici e commerciali del passaggio, compreso anche il reperimento della documentazione necessaria.

La data esatta per l’avvio del nuovo contratto verrà comunicata al cliente con qualche giorno di anticipo. In questo modo, il vecchio operatore energetico avrà la possibilità di effettuare l’ultima lettura del contatore, necessaria per emettere l’ultima bolletta (di chiusura) e anche l’eventuale conguaglio.

Dal canto suo, il cliente potrà a quell punto prendere nota dei consumi di luce e gas fino a quel momento e verificare che corrispondano al quelli indicati nell’ultima bolletta emessa dal vecchio operatore.

Cos’è il codice POD?

Il codice POD (acronimo di Point Of delivery, ossia punto di collegamento) è indicato nella sezione fornitura della prima pagina della bolletta della Luce ed è composto da 14 (o, al massimo,15) caratteri alfanumerici. Il codice POD può essere visualizzato anche sul contatore.

I 15 caratteri del POD indicano in successione:

  • Codice Nazione: per l’Italia è IT;
  • Codice Distributore: si compone di tre cifre ed è il codice che identifica il distributore locale, es: 001 per E-distribuzione (Enel), 002 per Areti (Acea) e così via;
  • Codice Servizio: la lettera “E”, un solo carattere, stabilito dall’Autorità e obbligatorio per l’energia elettrica;
  • Codice Punto di Prelievo: è un codice di otto cifre che identifica lo specifico punto di prelievo della fornitura (il luogo in cui si trova il tuo contatore);
  • Chiave di Controllo: è identificato dall’ultimo numero del tuo codice POD e può essere anche omesso (se presente, porta a 15 le cifre totali).

Il collegamento che il codice POD identifica si riferisce a quello fra la rete elettrica nazionale e lo stabile in cui il servizio è attivo. Il POD è univoco e non varia quando, restando nello stesso immobile, si cambia fornitore.