Nell’anno 2003 si completa la liberalizzazione del mercato del gas. Da quel momento, ciascun utente ha la facoltà di scegliere il fornitore che ritiene più adatto o più conveniente rispetto alle sue necessità. In realtà, secondo alcune statistiche, solo un terzo degli italiani ha aderito al mercato libero scegliendo il proprio fornitore, tutti gli altri hanno ancora contratti con gli ex-monopolisti. Tuttavia, se si è sul mercato libero si può cambiare fornitore del gas per aderire a un’offerta più conveniente. Nel mercato libero, infatti, ogni fornitore può decidere il prezzo dell’energia e del gas da applicare ai propri clienti.
Chi è il fornitore gas e di cosa si occupa?
Il gestore è la società predisposta al dispacciamento del gas sulla rete a grande distanza. Per la gestione dei flussi di gas si avvale delle infrastrutture nazionali, ovvero i metanodotti in alta, media e bassa pressione. Oltre al trasporto in senso stretto, i gestori gas si fanno carico di attività come la verifica di disponibilità presso le fonti di approvvigionamento, il bilanciamento in base alla domanda effettiva e il monitoraggio dei parametri di flusso quali portata e pressione.
Il fornitore, o venditore, rappresenta l’ultimo passaggio della filiera del gas ed è il soggetto più vicino al cliente. Si occupa della vendita al dettaglio della materia prima, acquistata direttamente dal produttore, gestisce le attività commerciali e amministrative legate alla fornitura gas ed è il soggetto con il quale l’utente finale stipula un contratto per attivare un’utenza.
Come scegliere l’offerta gas migliore?
Il Mercato Libero permette di risparmiare rispetto al regime di Maggior Tutela (in cui i costi di luce e gas vengono definiti da ARERA ed aggiornati ogni tre mesi, con il rischio di nuove stangate). Ma come fare a scegliere le migliori offerte luce e gas?
Il numero di fornitori di energia presenti sul mercato di libera concorrenza è elevato ed in costante aumento e, in diversi casi, ogni fornitore propone più tariffe tra cui scegliere creando non pochi problemi ai consumatori meno pratici.
Con i comparatori online, l’utente ha la possibilità di stimare i propri consumi di energia elettrica e gas naturale e valutare le offerte più convenienti in base ai dati di consumo.
Come funziona il cambio del gestore gas
L’intero passaggio da un fornitore del gas ad un altro è molto semplice e non comporta sostanziali perdite di tempo per il consumatore che deve solo scegliere con attenzione le tariffe da attivare per evitare fregature e costi aggiuntivi in bolletta.
Una volta individuato il nuovo fornitore, attraverso un’analisi di tipo comparativo, sarà compito del nuovo fornitore quello di comunicare al precedente gestore la chiusura del vecchio contratto. Non ci saranno, dunque, pratiche burocratiche complicate da dover portare a termine da parte del cliente.
In merito ai documenti da presentare al nuovo gestore, si tratta:
- del documento di identità in corso di validità;
- del codice fiscale in corso di validità;
- del codice PDR, nel caso della fornitura di gas;
- del codice IBAN, nell’ipotesi in cui si volesse attivare la domiciliazione bancaria dei pagamenti.
Le tempistiche per il cambio fornitore sono dettate dall’Autorità e prevedono al massimo due mesi dal giorno della richiesta. Il cambio avviene dopo un mese a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in corso, quindi ad esempio, se sottoscriviamo un contratto il 7 marzo, il passaggio avverrà effettivamente il primo maggio. Questo è il tempo necessario per comunicare il recesso del contratto al precedente fornitore.
Una volta sottoscritto il contratto con il nuovo fornitore, sarà quest’ultimo ad occuparsi di tutte le pratiche per il cambio e di comunicare il recesso al vecchio fornitore. Ti verrà recapitata un’ultima bolletta dal vecchio fornitore per saldare i conti e a partire dal mese successivo riceverai la bolletta con la nuova tariffa.
Quanto costa cambiare fornitore gas?
Cambiare il fornitore gas è un processo gratuito: non ci saranno dunque spese da dover pagare nel momento in cui si deciderà di passare dal mercato tutelato al mercato libero.
In alcuni casi, potrebbe essere addebitato un deposito cauzionale, ovvero una somma richiesta dal nuovo provider nel momento in cui viene stipulata una nuova fornitura di luce e gas.
Tale contributo non viene però generalmente richiesto nel momento in cui si sceglie di domiciliare la nuova fornitura direttamente sul proprio conto corrente, in quanto l’IBAN rappresenta una garanzia già sufficiente per il nuovo fornitore.
Se cambio il fornitore gas rischio l’interruzione del servizio?
No. Il cambio di operatore energetico non comporta nessuna interruzione della fornitura e, per quanto riguarda l’iter burocratico, è molto più semplice di quanto si possa pensare, grazie anche alle indicazioni che ARERA – l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ha fornito alle compagnie affinché gli utenti siano agevolati nella scelta.
Il cliente continuerà dunque ad utilizzare normalmente il gas naturale senza dover preoccuparsi di restare senza energia, anche solo per poche ore. Il cambio di fornitore avverrà in modo automatico, senza che il cliente possa rendersene conto. Da notare, inoltre, che non è prevista l’interruzione della fornitura anche in caso di passaggio dal mercato tutelato al Mercato Libero.
Se passo a un altro fornitore devo cambiare il contatore?
Uno degli aspetti meno noti del processo di cambio di fornitore di gas è rappresentato dal contatore. Chi cambia fornitore non deve cambiare il contatore. L’intera procedura viene gestita (sia dal punto di vista tecnico che amministrativo) dal nuovo fornitore e dal distributore locale di energia.
Il contatore, gestito dal distributore, andrà bene sia con il vecchio fornitore che con il nuovo fornitore, anche in caso di passaggio dal mercato tutelato al Mercato Libero. A differenza di quanto, in alcuni casi, si crede il contatore di luce e gas non è legato all’azienda con cui l’utente ha attivato un contratto di fornitura.