Come può un’azienda risparmiare sulla bolletta elettrica?

Normalmente, l’unica soluzione presa in considerazione dalle aziende per cercare di risparmiare sulla bolletta elettrica è quella di passare da un grossista a un altro, cioè ad esempio da Enel a Edison o, se ci si trova male, da Edison a Sorgenia, e così via. Ma, in questo modo, il risparmio conseguibile non solo è modesto sul piano teorico (non si fa altro che “rimestare la stessa acqua”, poiché un grossista è sempre un grossista), ma è dubbio anche sul piano pratico. Vi sono delle alternative che permettono a un’azienda di risparmiare sulla bolletta elettrica, tanto più se si tratta di un’azienda energivora.

I fornitori sono grossisti vendono l’energia elettrica a private ed aziende

Prima della liberalizzazione del mercato dell’energia introdotta dal famoso Decreto Bersani – e che ha portato, fra le altre cose, alla nascita in Italia della Borsa elettrica – vi era in pratica un regime di monopolio e l’unico modo di acquistare l’energia, per privai ed aziende, era di passare attraverso l’Enel, che era al tempo stesso produttore e venditore unico. Oggi i produttori di elettricità sono molteplici (il Decreto ha obbligato l’Enel a vendere molti impianti), e sono sia italiani che stranieri.

L’energia da essi prodotta, in gran parte da fonti fossili e solo in piccola parte da fonti rinnovabili, viene venduta ai grossisti attraverso due canali: la Borsa elettrica ed i Contratti bilaterali. I grossisti sono società come Enel Energia, Sorgenia, E.ON, Edison, Eni, Acea, A2A e decine di altre più piccole, da cui acquistano l’elettricità la totalità dei privati e la maggior parte delle aziende italiane (si noti che la vecchia “Enel” è separata, oggi, in due società: una per la produzione e una che opera da grossista).

Alcuni grossisti famosi li conosciamo tutti. Ad esempio, Enel Energia è una delle aziende leader del mercato libero dell’energia, specializzata nella produzione, vendita e distribuzione di gas naturale ed energia elettrica e con piano tariffario diversificato. Edison Energia è una delle più antiche società europee attive nel settore dell’energia, nata nel 1884 con il nome di Società Generale Italiana di Elettricità Sistema Edison. A2A Energia è nata nel 2008 dalla fusione di tre aziende municipalizzate lombarde, la società rappresenta una delle maggiori multiutility locali italiane.

Il risparmio collettivo sull’energia elettrica ottenibile con il trading organizzato

Per un’azienda, la strada per un vero risparmio sulla bolletta elettrica, quindi, non può che passare per l’acquisto dell’elettricità sulla Borsa elettrica attraverso un canale diverso dai grossisti, che equivalgono un po’ alle banche in campo finanziario, per cui non fanno certo beneficienza, diciamo così.

Stiamo parlando del canale dei trader dell’energia e delle società di trading specializzate, che acquistano energia sul mercato libero (Borsa elettrica, aste mensili e/o annuali per l’assegnazione dell’energia da importazione e da CIP-6, etc.) alle condizioni migliori per rivenderla poi a prezzi più convenienti al consumatore finale, con un risparmio medio per quest’ultimo compreso fra il 7% e il 10%.

Il trading di energia elettrica e di gas è uno dei principali core Business delle società specializzate e si estende a tutti i principali paesi europei, interconnessi e non con l’Italia quali ad esempio Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Slovenia e Grecia. È parte attiva, forte della sua struttura altamente specializzata e dinamica, sia nei mercati organizzati quali le varie Borse dell’energia europee che Over The Counter (cioè i mercati non regolamentati) con i principali players del mercato.

Naturalmente, anche qui occorre stare attenti a non scambiare grandi grossisti per dei trader, poiché la convenienza è ben diversa. Grazie ai trader dell’energia, si creano dei gruppi di acquisto formati da piccole e medie aziende. Essi hanno un peso contrattuale nei confronti di produttori e fornitori (fra cui il GSE) che una singola azienda non potrebbe avere, anche se assumesse un bravo trader nel proprio staff.

Come acquistare l’elettricità attraverso i “gruppi d’acquisto”

Tra i numerosi modi in cui un’azienda o un’industria può conseguire risparmi significativi sulla propria bolletta elettrica – che in Italia è notoriamente la più cara d’Europa, svantaggiando alla base le imprese sul piano competitivo – uno dei sistemi più interessanti e sottovalutati è l’acquisto dell’energia elettrica alla “Borsa Elettrica” con l’ausilio di società di trading specializzate o di società multiservizi (ESCO), il che permette di ottenere un risparmio medio del 7-8% sul prezzo dell’energia.

Infatti, a meno che non si sia dei grandissimi consumatori di energia, per spuntare dei prezzi più bassi occorre entrare in grossi “gruppi di acquisto” gestiti da une delle due tipologie di operatori suddetti, esattamente come per investire sui mercati finanziari in alternativa alle banche, i piccoli risparmiatori ed i medi investitori si rivolgono a Società di intermediazione (SIM o SICAV) od a trader indipendenti.

I gruppi di acquisto dei comitati per i diritti dei consumatori

I comitati per i diritti dei consumatori creano periodicamente dei gruppi di acquisto. Ad esempio, il Codacons ha riscosso un grande successo dal gruppo d’acquisto sull’energia lanciato nei mesi scorsi dall’associazione: “Le 11.000 famiglie italiane che avevano aderito all’iniziativa hanno infatti spuntato ai gestori dell’energia, grazie ad una apposita gara, condizioni estremamente vantaggiose e tariffe scontate che permetteranno un risparmio complessivo sulle bollette di luce e gas fino a 334 euro annui a nucleo familiare”.

“Dopo la prima fase di iscrizione dei consumatori al gruppo d’acquisto – spiega ancora il Codacons – sono stati individuati i vincitori dell’asta che hanno presentato l’offerta migliore, La società Wekiwi si è aggiudicata la migliore offerta tariffaria per l’elettricità, mentre per la categoria gas l’offerta vincente è stata presentata da Dolomiti Energia”.

Non solo. Le condizioni contrattuali applicate dai due fornitori avranno una durata di 12 mesi, la tariffa sarà fissa e non potrà subire alcuna modifica o costo aggiuntivo, e tutte le clausole che legano gli utenti ai due gestori sono state analizzate e approvate dal Codacons, che accompagnerà le famiglie nell’inevitabile passaggio al mercato libero evitando loro di cadere in trappole o raggiri, onnipresenti nel settore dell’energia.

Il mercato dell’energia elettrica

Il mercato elettrico italiano, o meglio i mercati elettrici dei vari paesi europei nella loro forma attuale, sono il frutto del processo di liberalizzazione avviata a livello comunitario e basato sul principio della separazione c.d. unbundling tra i servizi di rete, quali la trasmissione, il dispacciamento e la distribuzione, e le attività di produzione e vendita.

A livello pratico, il mercato elettrico è un marketplace telematico dove avviene la negoziazione dell’energia elettrica all’ingrosso e in cui il prezzo dell’energia stessa è il risultato dell’incontro tra la sua domanda e la quantità offerta dagli operatori. In Italia è indicato generalmente anche come “borsa elettrica italiana”. Non si tratta di un mercato obbligatorio: ciò significa che i vari operatori, tramite contratti bilaterali (anche detti OTC), possono stipulare accordi di compravendita anche all’esterno.

Il compito di gestire il mercato elettrico italiano in linea con queste due precise esigenze è affidato al Gestore dei Mercati Energetici (o GME). Si tratta di una società controllata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), in base a una specifica Disciplina che definisce come funziona il mercato e le modalità di partecipazione degli operatori, predisposta dallo stesso GME e approvata dal Ministero dello Sviluppo Economico, previo parere dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.