Durante un trasloco, molto spesso, non conosciamo il precedente inquilino e soprattutto non sappiamo come sono state gestite da parte sua la chiusura delle utenze. Vediamo solo che il contatore del gas è piombato, segno che non è in essere alcun contratto di fornitura. In ogni caso, è però necessario capire se il contatore è stato chiuso regolarmente o sospeso per morosità. Purtroppo, infatti, può capitare che i contatori sono stati disattivati, non a seguito di una regolare richiesta di disdetta ma per via di una morosità (non sono state saldate le ultime bollette). Come comportarsi anche in questi casi?
Per quale motivo il contatore del gas era stato piombato?
È possibile che la chiusura del contatore subentri per diverse cause, anche se la più comune è quando viene interrotta un’utenza da parte del vecchio proprietario o affittuario dell’abitazione. In questo caso, il nuovo inquilino ha la necessità di riattivare l’utenza.
A questo proposito bisogna distinguere tra due ipotesi: quella in cui il contatore era stato chiuso regolarmente da quella in cui, invece, era intervenuta una chiusura per morosità. La prima ipotesi è quella del precedente proprietario che ha operato la disdetta dal suo vecchio fornitore per poter cessare il contratto e la relativa utenza.
La seconda ipotesi, invece, riguarda l’ipotesi in cui il precedente intestatario non è stato in regola con i pagamenti delle utenze e, conseguentemente, la sua fornitura è stata staccata per morosità, in attesa del saldo delle vecchie bollette. In questa ipotesi il contatore non è stato chiuso, nel vero senso della parola, ma solo sospeso.
Come richiedere la riapertura / posa di un contatore del gas
Puoi richiedere il servizio di riattivazione / posa / subentro con attivazione fornitura gas direttamente al tuo fornitore gas e luce, sottoscrivendo il contratto di fornitura.
Il fornitore si occuperà di contattare il distributore, responsabile di installare il contatore, secondo le specifiche normative sulla sicurezza degli impianti. Una volta conclusi i lavori ed effettuato l’accertamento della documentazione tecnica necessaria per l’attivazione, sarà attivata la tua fornitura e il gas sarà disponibile per la tua casa.
Quando fissi l’appuntamento, tieni sotto mano i seguenti dati:
- il codice PDR e la matricola del contatore;
- gli estremi anagrafici e fiscali dell’intestatario;
- indirizzo a cui inviare il contratto per la firma con la relativa documentazione contrattuale;
- indirizzo a cui inviare le future bollette (se diverso dal precedente).
Il fornitore aprirà una pratica di riapertura/posa contatore e ti consegnerà i seguenti documenti:
- allegati tecnici, che dovrai compilare insieme all’installatore del tuo impianto e che, una volta riconsegnati al fornitore, verranno inoltrati al distributore di zona;
- allegati commerciali, che dovrai compilare, firmare e riconsegnare al fornitore.
Al ricevimento della documentazione completa, verrai ricontattato dal Servizio Clienti per fissare l’appuntamento per la posa/riapertura del contatore.
Come riattivare un contatore del gas chiuso per morosità
Se l’impianto non è stato scollegato dalla rete gas con un taglio dei tubi della colonna del gas, ma il contatore è chiuso con i sigilli, è necessario che tu ti rivolga alla Società di Vendita (fornitore di gas), che invierà al distributore una richiesta di riattivazione del PDR sospeso per morosità.
Se l’impianto è stato scollegato dalla rete con il taglio dei tubi, occorre invece richiedere un preventivo di modifica impianto. Il preventivo può essere richiesto alla Società di Vendita (fornitore di gas) oppure direttamente al distributore.
Una volta accettato il preventivo ed eseguito il lavoro per il ripristino dell’interruzione da parte del distributore, dovrai richiedere la riattivazione del contatore gas alla società di vendita titolare del PDR.
Come richiedere la riattivazione del contatore gas sospeso per morosità
Se all’interno del nostro nuovo immobile, ci troviamo di fronte a un contatore sospeso per morosità e quindi il nostro fornitore ci respinge la nostra richiesta di subentro abbiamo due possibilità:
- rivolgersi al precedente fornitore ovvero al fornitore con cui è stata maturata questa morosità e richiedere una voltura; generalmente, in questo caso, il fornitore può richiedere al cliente una dichiarazione di estraneità con il precedente intestatario moroso;
- qualora il fornitore dovesse rifiutarsi di accettare la voltura, nonostante la dichiarazione di estraneità, il fornitore è tenuto a ricorrere con la cessazione amministrativa del contratto: in questo modo il contratto viene cancellato, il Codice Pod (per la luce) e/o il Codice Pdr (per il gas), vengono sbloccati e l’utente può rivolgersi a qualunque altro fornitore per la richiesta di subentro.
Se si conosce la società di fornitura del precedente inquilino è possibile richiedere l’attivazione direttamente a quest’ultima. Su questo tema bisogna distinguere tra subentro e voltura: il primo indica il subentro del nuovo inquilino nella vecchia posizione di distribuzione, con conseguente riattivazione del contatore dopo la disattivazione per morosità e la facoltà di passare ad un nuovo fornitore. La voltura, invece, indica l’arrivo del nuovo inquilino in un nuovo contratto, ma stipulato con il medesimo fornitore.
Nella maggior parte dei casi non conosciamo il precedente inquilino dell’immobile e di conseguenza non conosciamo il precedente fornitore. Abbiamo diverse soluzioni per conoscerlo: o contattare il distributore locale della zona o rivolgersi allo sportello del consumatore.
In linea di massima, la società fornitrice non dovrebbe rifiutarsi di effettuare il subentro in capo al nuovo inquilino, ma – qualora così dovesse essere – è possibile cessare il vecchio contratto di fornitura, liberandosi così da ogni obbligo nei confronti del vecchio fornitore.
Si noti che il nuovo inquilino non è tenuto, in caso di riattivazione, a pagare le bollette inevase del precedente proprietario, sia in caso di voltura che di subentro nella precedente fornitura, per poter riattivare la medesima.