Come scegliere il fornitore di energia elettrica?

Molte persone si affidano ingenuamente e senza competenze e spirito critico ai cosiddetti “comparatori di prezzo”, prendendo spesso delle solenni fregature. All’apparenza, questi strumenti appaiono all’uomo della strada strumenti utili nella scelta del fornitore, ma la realtà purtroppo è abbastanza diversa, come scopriremo ora. Oggi esistono sul web oltre una decina di comparatori di prezzo (ad esempio, in rigoroso ordine alfabetico, Abbassalebollette.it, Altroconsumo, Comparaerisparmia.com, Comparasemplice.it, Facile.it, Ilportaleofferte.it, Luce-gas.it, Segugio, SosTariffe, Supermoney, etc.). Ho testato perciò con attenzione i 10 principali comparatori di prezzo e il mio personale e motivato giudizio è che, in generale, essi sono non soltanto poco utili, ma addirittura da evitare per le ragioni che illustrerò fra poco, con la sola eccezione dei comparatori di Altroconsumo e di Arera, di cui parlerò più avanti.

Infatti, i problemi che tipicamente si riscontrano nella stragrande maggioranza dei comparatori di prezzo oggi esistenti, inficiandone alla radice l’utilità per le persone comuni, sono fondamentalmente i seguenti:

  • Lo scarso numero e il tipo di fornitori presi in considerazione – Di solito i comparatori online confrontano le offerte di solo 10-15 fornitori (uno addirittura solo 9) – con cui evidentemente hanno degli accordi per delle royalty – sugli oltre 200 possibili fornitori di energia esistenti in Italia; ma, soprattutto, alcuni di questi pochi fornitori selezionati spesso non sono affatto fra i fornitori italiani più economici, per cui ho visualizzato moltissime offerte “fuori mercato”, con prezzi della materia prima finanche doppi rispetto ai “veri” fornitori migliori;
  •  L’assenza di informazione sui costi fissi – Come abbiamo visto nei due paragrafi precedenti, oltre al costo della materia prima occorre conoscere i costi fissi (mensili o annui) richiesti dal fornitore, che la stragrande maggioranza dei comparatori online non mostrano, o non lo fanno in modo chiaro e disaggregato (cioè in €/mese o in €/anno), rendendo così il confronto tra fornitori impossibile o molto difficile per un utente non esperto, giacché il solo prezzo della materia prima non è un indicatore sufficiente per il suddetto confronto;
  • Il legare nell’offerta luce e gas – Molti comparatori online forniscono un unico fornitore per luce e gas, cosa che non ha senso poiché spesso la migliore offerta luce è fornita da un fornitore diverso da quello della migliore offerta gas sul mercato; è vero che l’utente può separare la ricerca, impostando prima il confronto solo sulle offerte luce e poi solo sulle offerte gas, ma quanti consumatori si rendono conto della cosa e fanno due ricerche separate? Quindi, il fatto di legare le due offerte a un unico fornitore è un altro punto a sfavore di chi lo fa;
  • Il fare più profitto a spese dell’utente – Quasi tutti i comparatori hanno lo scopo di guadagnare una commissione indirizzando l’utente verso un fornitore con cui hanno degli accordi in tal senso; ciò, spesso, induce a selezionare dei fornitori con offerte più care perché così maggiore è il margine di guadagno per chi gestisce il comparatore; ma un altro problema è che molti comparatori richiedono dati del cliente (ad es. indirizzi e-mail, numeri di telefono, etc.) per fare marketing aggressivo nei suoi confronti, cosa secondo me non accettabile;
  • Scarsa chiarezza delle informazioni fornite – Quasi tutti i comparatori di prezzi forniscono la spesa annua delle seguenti 4 voci, calcolate per il proprio livello di consumo annuo e tipologia di contratto (residente / non residente): (1) Materia prima energia, (2) Trasporto e gestione contatore, (3) Oneri di sistema, (4) Imposte e Iva; tuttavia, non sempre risultano ben chiari il prezzo unitario della materia prima (ad es. si confonde fra altri numeri), il tipo di offerta (prezzo fisso, variabile, monoraria, etc.), ingenerando confusione in chi non è esperto.

Mentre il mio “voto” generale ai comparatori è del tutto insufficiente (non si arriva nemmeno al “5”), devo segnalare due eccezioni, rappresentate dal comparatore di Altroconsumo (voto 7) e da Ilportaleofferte.it (voto 8) dell’Authority, cioè di Arera, il quale confronta anche le offerte in regime di maggior tutela, le offerte Placet e che verosimilmente comprende tutti i fornitori italiani, come ci si aspetta da un autentico comparatore. Il motivo per cui ho apprezzato anche il comparatore di Altroconsumo, che pur essendo discreto non mi pare altrettanto completo, è che per un utente non esperto le informazioni da esso fornite sono assai più chiare.

Alcuni consigli pratici per semplificarsi la vita

A differenza delle grandi aziende, che possono permettersi esperti interni o consulenti indipendenti, i piccoli consumatori (persone fisiche o piccole attività) sono lasciate, evidentemente, in balìa di se stesse nella scelta del fornitore che, come abbiamo visto, non è complicata, ma comunque neppure semplicissima e, in ogni caso, non certo veloce.

Vorrei quindi darvi qualche prezioso consiglio pratico per la scelta del fornitore della luce o del gas, in modo da mettere a frutto quanto fin qui illustrato o, quanto meno, di semplificarvi la vita ed evitarvi brutte sorprese:

  • Usate dei tool appositi per comparare le offerte dei fornitori di energia elettrica. In appendice potete trovare le semplici istruzioni per utilizzarlo in pratica e trarne il meglio confrontando l’incidenza, al tempo stesso, del prezzo della materia prima e dei costi fissi mensili o annui tenendo conto del vostro consumo annuo di elettricità;
  • Se per caso non riuscite a (o non volete) usare questi tool o, comunque, se volete avere un’idea di qualche fornitore di cui confrontare le offerte utilizzando i tool, potete usare i due citati comparatori online di Altroconsumo (che fornisce i costi fissi in modo chiaro) e di Arera (più completo a livello di database dei fornitori e delle offerte, includendo anche i Placet), selezionando le prime offerte che vi propongono, le più economiche tra quelle dei fornitori nel loro database;
  • Ogni fornitore deve fornire al potenziale cliente, secondo la normativa vigente, la cosiddetta “scheda di confrontabilità della spesa”: una scheda preziosa che confronta la spesa stimata (imposte escluse) di un cliente-tipo che aderisce all’offerta e quella dello stesso cliente se usufruisse delle condizioni economiche, stabilite dall’Authority, per il mercato a maggior tutela; quindi, procuratevele e confrontatele: vi confermeranno o meno la bontà della vostra scelta del fornitore;
  • Confrontate sempre offerte relative allo stesso mese; infatti, ogni mese i fornitori aggiornano le tariffe delle offerte a prezzo fisso (in pratica delle tariffe monorarie o di quelle nelle fasce F1 e F23), nonché di quelle a prezzo variabile; in particolare, le offerte indicizzate al PUN, per loro stessa natura, possono variare in maniera significativa da un mese all’altro e da una stagione dell’anno all’altra;
  • Ricordate che non potete confrontare offerte a prezzo fisso con offerte a prezzo variabile, neppure con comparatori online affidabili come i due citati e tenendo conto delle vostre abitudini di consumo, perché la scelta dipenderà dalle vostre previsioni sul futuro andamento dei prezzi della materia prima; inoltre, non prendete mai per “oro colato” le informazioni che i comparatori vi forniscono e verificatele;
  • Come corollario di quanto appena detto, potrebbe non essere possibile (o non avere senso) confrontare l’offerta di un fornitore alternativo con l’offerta e il fornitore che avete attualmente; inoltre, potrebbe essere per voi difficile ricavare dall’ultima bolletta i costi fissi che pagate ora; tuttavia, se siete già sul mercato libero, seguendo in modo scrupoloso tutti i consigli ricevuti in questi ultimi 2 capitoli, cambiando fornitore non potrete che risparmiare rispetto alla situazione attuale;
  • Vi do’ un consiglio spassionato: in generale, evitate i grossi fornitori, quelli che dominano i rispettivi mercati della luce e del gas, e anche quelli che fanno pubblicità in televisione, perché non mi è mai capitato di vedere le migliori tariffe offerte da un grande fornitore (che sfrutta il suo nome o la sua posizione dominante) o da uno che spende milioni per fare una pubblicità che in qualche modo pagherà l’utente;
  • Per evitare di scegliere fornitori poco raccomandabili (posso assicurarvi che ce ne sono, e anche fra i grandi), una volta selezionati dei nomi di possibili fornitori, digitate su Google o altro motore di ricerca il nome del fornitore in questione seguito dalla parola “truffa”, e guardate se salta fuori qualcosa a riguardo: se non c’è nulla, allora lasciatelo fra i papabili, altrimenti scartatelo immediatamente;
  • In generale, vi suggerisco di evitare le offerte “strane” o complesse (ad esempio, quelle che prevedono l’acquisto di “cariche” – o di “ricariche” abbinate al fotovoltaico – cioè con bollette di acconto e di conguaglio da cui, per un non esperto, sarebbe assai difficile capire se si è pagato il giusto o no), o comunque tutte quelle offerte magari attraenti ma che non riuscite a comprendere in ogni dettaglio;

A questo punto, dovreste avere tutti gli strumenti intellettuali e pratici per operare una buona – se non ottima – scelta del vostro prossimo fornitore della luce e di quello del gas. Dopodiché, controllate sulle prime bollette che le “promesse” siano state mantenute e che via abbiano applicato le tariffe corrette, nonché addebitato solo i costi fissi prospettativi in precedenza. Se così non è, non esitate a cambiare nuovamente, anche se sono passati solo tre mesi dalla scelta dell’ultimo fornitore.