Le differenze tra una bolletta per i residenti e quella dei non residenti esistono sul fronte degli oneri di sistema, oneri che vanno a coprire diverse tipologie di costi riguardanti il settore e le politiche energetiche. Per i clienti residenti gli oneri di sistema vengono applicati in base a 2 scaglioni di consumi (fino a 1800 kWh e oltre 1800 kWh annui consumati), mentre ai clienti non residenti – oltre agli oneri di sistema – viene applicata anche una quota fissa (che ammonta a 135 €). Per questo motivo il costo della bolletta sulla seconda casa, come le abitazioni di vacanza poco utilizzate e quindi caratterizzate da bassi consumi annui di energia, è più alto.
La riforma delle tariffe elettriche
Con la riforma delle tariffe, avvenuta in seguito alla delibera 582/2015/R/eel dell’ARERA (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico), entrata in vigore nel gennaio 2017, sono state abolite le vecchie tariffe D2 e D3, entrambe caratterizzate dalla progressività dei corrispettivi tariffari in funzione dei consumi:
- D2 – per forniture in bassa tensione a uso domestico nell’abitazione di residenza anagrafica e con potenza impegnata fino a 3 kW;
- D3 – per le tutte le altre forniture non comprese nella tariffa D2, sempre a uso domestico in bassa tensione.
In parole semplici, la riforma voluta dall’ARERA ha portato all’abolizione della progressività, ovvero il sistema che portava a pagare un prezzo maggiore al kWh in corrispondenza di consumi più alti.
La Riforma delle tariffe di rete nasce per sostenere la diffusione di consumi efficienti prima penalizzati da costi eccessivi, semplificare e rendere più trasparente la bolletta, rendere quello che paghiamo più equo e realmente aderente ai costi dei servizi di rete. In realtà, si è ottenuto un risultato opposto.
L’impatto sulle bollette luce dei clienti residenti e non residenti
Ora, per i servizi di rete, tutti i clienti domestici sono soggetti a una struttura tariffaria non progressiva, definita TD. Tale tariffa non considera più le differenze tra utenze residenti e non residenti e neppure gli scaglioni di consumo.
Dunque, a seguito della riforma, gli importi per i servizi di trasporto e gestione del contatore sono aumentati, ma rimangono uguali sia per residenti che non residenti. Mentre il calcolo degli oneri di sistema differisce:
- domestico residente – l’importo degli oneri di sistema è applicato sulla base dei consumi di energia effettuati;
- domestici non residenti – l’importo degli oneri di sistema si basa in parte sui chilowattora consumati e in parte è fisso.
Ne consegue che, nella bolletta luce seconda casa, l’incremento delle quote fisse ha un peso maggiore. Infatti, oltre all’aumento relativo alla tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore, si aggiunge la spesa oneri di sistema non residente. E, soprattutto nel caso in cui la seconda casa sia poco utilizzata, perciò soggetta a bassi consumi annui di energia, l’incidenza risulta essere ancora più significativa.
Meglio la Tariffa elettrica Residente o Non Residente?
Se stai pensando di cambiare tariffa da residente a non residente, puoi cogliere la palla al balzo e valutare anche un cambio di offerta Enel. Questa potrebbe essere una comoda soluzione per risparmiare, restando fedele al gestore.
In base al tuo status di cliente ti verrà attivata l’una o l’altra tariffa. Se hai la residenza nella casa in cui vivi ti verrà attivata una tariffa residente; se non sei residente, invece, ti verrà attivata una tariffa non residente sempre col fornitore. Quale tariffa è migliore? Entrambe hanno dei vantaggi e degli svantaggi.
Prima di tutto, diciamo che è possibile passare da residente a non residente e viceversa. Puoi richiedere il passaggio quando vuoi se rispetti i parametri. Per farlo contatta direttamente il fornitore.
I clienti non residenti non pagano il canone Rai (circa 90€ annui), ma pagano una quota fissa di 20€ all’anno per la potenza impegnata del contatore fino a 3 kW. Tale spesa, però, può ridursi durante l’anno in base ai consumi. Addirittura è possibile risparmiare se i consumi sono di 3.400 kWh/anno (puoi risparmiare fino a un massimo di 90€).
Tariffa elettrica Residente vs. Non Residente: Differenze
Le utenze domestiche residenti sono quelle attive nelle abitazioni in cui una persona vive, la sua dimora abituale. Quelle non residenti, invece, sono relative alle seconde case, in cui appunto, la persona è proprietaria, ma non vi risiede.
I clienti residenti e non residenti, dal 2017, hanno entrambi la tariffa TD che sostituisce le precedenti D2 e D3. La differenza sta effettivamente nei consumi. Ad esempio, i clienti residenti che consumano di più avranno un risparmio maggiore a fine anno rispetto a chi consuma di meno (un single, in proporzione, risparmia meno che una famiglia numerosa).
Con la tariffa TD si ha il superamento della tariffa progressiva (aumentando i consumi, aumentano i costi/kWh). Ricapitolando, a parità di consumi, un cliente residente paga meno quote fisse rispetto a un cliente non residente. I vantaggi della tariffa non residente sono relazionati sempre ai consumi, che più sono alti e meno costi in quota fissa ci saranno.
Nota che sulle quote fisse il tuo fornitore luce non può intervenire, sono uguali per tutti. Tuttavia, puoi confrontare i contratti luce non residenti nel mercato libero, facendo molta attenzione al costo dell’energia in kWh.
Quanto Costa Passare da tariffa elettrica Residente a Non Residente?
Il costo di questo passaggio può variare in base alle richieste del distributore locale. Esso, infatti, può richiederti un costo per l’operazione pari a 25,81 € + IVA. Questo costo deve coprire le spese per il cambio di potenza del contatore.
L’altra spesa da affrontare è relativa al costo del canone Rai che non deve essere pagato dai non residenti. Per i clienti residenti, gli oneri di sistema vengono applicati sulla base di due scaglioni di consumi che corrispondono a un massimo di 1800 kWh e oltre i 1800 kWh all’anno di consumi.
Per i clienti non residenti, oltre agli oneri di sistema, viene applicata anche una quota fissa (quota fissa Enel non residente di circa 135€).
Ricapitolando, il costo del passaggio è semplicemente quello relativo al distributore locale. Gli altri costi sono spalmati su base annua e relative ai consumi di ogni singolo cliente.