Quale società fornisce il servizio di salvaguardia?

Dal 1° luglio 2020, con l’abolizione del servizio di maggior tutela per clienti domestici e piccole aziende, chi non passa al mercato libero riceverà una comunicazione in cui viene confermata l’attivazione del servizio di salvaguardia e saranno indicate le relative condizioni applicate. Ciò può provocare parecchia confusione nelle persone poco informate, perché chi in regime di maggior tutela riceveva la bolletta elettrica da un dato fornitore (ad es. Enel), in regime di salvaguardia può riceverla da una società completamente diversa (ad es. Hera). Chi fornisce attualmente il servizio di salvaguardia nella propria regione?

Un consumatore di energia elettrica, che per varie ragioni si trovi senza un fornitore di elettricità o gas nel mercato libero, usufruisce del servizio di salvaguardia. In sostanza, chi non passa al mercato libero perché non vuole rischiare di pagare di più, oppure non può perché è un “cattivo pagatore”, resta nel regime di salvaguardia stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente” (ARERA), che dal 28/1/17 è il nuovo nome dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e il sistema idrico (AEEGSI).

L’Acquirente Unico ha il compito di organizzare e svolgere le procedure concorsuali per la selezione, tramite asta pubblica, delle imprese che erogano il servizio di salvaguardia nelle varie aree territoriali del Paese, secondo le direttive dell’ARERA, in attuazione del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 23 novembre 2007. L’ultima asta ha avuto luogo nel mese di novembre 2016, per l’assegnazione del servizio di salvaguardia nel periodo 2017-2018, ovvero dall’1/1/17 al 31/12/18.

I fornitori vincitori dell’asta per la fornitura del servizio di salvaguardia nel 2017-2018 sono risultati le società Enel Energia SpA e Hera Comm Srl per le regioni mostrate nella seguente tabella. Si noti che le stesse società erano state fornitrici del servizio di salvaguardia anche nel triennio 2014-2016, ma questa volta le regioni prima assegnate all’uno sono passate all’altro. La tabella seguente mostra quindi il fornitore del servizio di salvaguardia per ciascuna regione fino al 31 dicembre 2018.

I fornitori del servizio di salvaguardia per il periodo 2017-18 ed i relativi “sovrapprezzi” (parametro Ω) alla componente energia nella bolletta elettrica.

In pratica, Hera Comm Srl è stata individuata quale esercente la salvaguardia, per il periodo 1/1/17- 31/12/18, per le seguenti regioni: Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Sardegna, Campania, Abruzzo, Calabria, Sicilia. Per lo stesso periodo di fornitura, Enel Energia è stata selezionata come fornitore di energia elettrica del servizio di salvaguardia per le regioni: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio, Puglia, Molise, Basilicata.

Enel Energia SpA è una azienda italiana con 5,1 milioni di clienti che opera nel settore dell’energia elettrica e del gas naturale. Vende energia elettrica e gas naturale ai clienti del mercato libero dell’energia. È direttamente controllata da Enel, la più grossa azienda elettrica italiana. Hera Comm srl, con sede a Imola (BO),  è una società di vendita controllata al 100% da Hera S.p.A., che opera su tutto il territorio nazionale svolgendo la propria attività nei diversi mercati energetici.

Le successive procedure d’asta avranno ad oggetto una durata di 2 anni, diversamente da quanto avvenuto, in via transitoria, in occasione delle precedenti due assegnazioni, per le quali il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) aveva previsto una durata di 3 anni. Pertanto, al momento non sappiamo chi fornirà il servizio di salvaguardia nel 2020, quando (il 1° luglio) per l’abolizione del servizio a maggior tutela gli italiani che non passeranno al mercato libero finiranno d’ufficio in regime di salvaguardia.

Si noti che ad ogni asta viene deciso anche il cosiddetto “parametro Ω”, che rappresenta letteralmente il prezzo da pagare se si vuole rimanere nel regime di salvaguardia. Dato infatti che fra i clienti del servizio di salvaguardia vi sono anche clienti con difficoltà finanziarie o “cattivi pagatori”, il maggior rischio corso dai fornitori ha un costo. Esso viene remunerato con un sovrapprezzo a MWh – il parametro Ω, appunto – posto come base nelle gare d’asta indette dall’Acquirente Unico.

L’Acquirente Unico, infatti, è per legge la società garante della fornitura di energia elettrica per i clienti del “mercato di salvaguardia” e del “mercato di maggior tutela”. È una società per azioni del gruppo Gestore dei servizi energetici (GSE S.p.A.). Il compito di Acquirente Unico è quello di acquistare energia elettrica alle condizioni più favorevoli sul mercato e di cederla alle imprese di vendita al dettaglio per rifornire gli utenti domestici e le piccole imprese che non acquistano sul mercato libero.

In pratica, il parametro Ω è una maggiorazione applicata dal fornitore del servizio di salvaguardia al prezzo dell’energia all’ingrosso, il cosiddetto PUN. Il Prezzo Unico Nazionale (conosciuto, appunto, con l’acronimo PUN) è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla Borsa elettrica italiana (IPEX, Italian Power Exchange). Il valore del PUN è pubblicato dal Gestore dei Mercati Energetici, che fornisce in particolare un PUN medio annuo, un PUN medio mensile e un PUN medio giornaliero.

Dunque, per la componente energia in bolletta, nel regime di salvaguardia pagheremo un prezzo P = PUN + Ω, dove il valore del parametro per il biennio 2017-2018 è indicato, regione per regione, nella precedente tabella. Infatti, il parametro Ω è differente da una regione all’altra proprio per tener conto del diverso livello del rischio suddetto, e rimane fisso fino alla nuova asta. Il suo valore nel 2017-2018 varia da un minimo di 16,00 €/MWh in Lombardia a un massimo di 84,79 €/MWh in Calabria.

Ad esempio, il prezzo medio del PUN nel mese di maggio 2018 era di 52,74 €/MWh, pari a 0,0527 €/kWh o, equivalentemente, 5,27 centesimi a kWh. Esso costituisce la parte della componente energia della nostra bolletta elettrica cui va sommato, sul mercato libero, uno spread che varia da fornitore a fornitore. Nel caso del servizio di salvaguardia, al posto dello spread si somma il parametro Ω, dopo averlo trasformato in €/kWh . Quindi, in Lombardia a maggio 2018 nel regime di salvaguardia si pagava in media un prezzo P = 0,053 + 0,016 = 0,069 €/kWh.

In altre parole, il parametro Ω incideva in questo caso per il 23,2% sul costo totale della componente energia. Dato però che quest’ultima – per una famiglia media italiana – incide per circa la metà sul totale da pagare in bolletta, il parametro Ω incideva in realtà solo per circa l’11% sulla bolletta. Nella regione con il parametro Ω più alto, ovvero la Calabria, il parametro Ω incideva però, nel medesimo mese, per il 62% sulla componente energia e per circa il 31% sul totale da pagare in bolletta.

Il valore del parametro Ω nelle varie regioni nel periodo 2017-18. La penultima colonna mostra il prezzo della componente energia in bolletta per il mese di maggio 2018 per chi era in regime di salvaguardia. L’ultima colonna mostra l’incidenza percentuale del parametro Ω sulla componente energia in bolletta (sempre nel maggio 2018).

Dunque, anche se non conosciamo il parametro Ω per il 2020, è chiaro che in alcune regioni – site essenzialmente, nel Nord Italia – è conveniente passare al mercato libero, anche se può essere una scelta non vantaggiosa se non si è matematicamente certi che il nuovo fornitore garantisca condizioni economiche migliori (ad es. uno spread pari a zero, nel caso si opti per un prezzo variabile). Invece nel resto d’Italia, e in particolare nel Sud Italia, il passaggio al mercato libero potrebbe essere una scelta quasi obbligata, se si vuole evitare un salasso.

Dato che la questione non è banale, dedichiamo a tali argomenti articoli più specifici, in modo da capire meglio come comportarsi. Va però detto subito che una scelta prudente, per chi risiede in regioni del Nord Italia ed è in regime di maggior tutela, è inizialmente non far nulla, attendere la prima bolletta del nuovo fornitore di salvaguardia e solo allora valutare il da farsi. In molti casi, l’aumento della bolletta sarà contenuto (minore del 15%), tale da non consigliare l’“avventura” del mercato libero.

Puoi trovare maggiori informazioni sull’argomento e, soprattutto, abbattere notevolmente la tua bolletta energetica con la guida pratica alla scelta del fornitore luce e gas sul mercato libero, che puoi trovare qui. Non capisco, infatti, perché in Italia si debba continuare a pagare l’energia più che in tutta l’Europa!



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