Quali sono le spese fisse della bolletta elettrica?

Le quote fisse sono dei costi invariabili che sono compresi in ogni bolletta luce che noi riceviamo. La ragione principale della loro esistenza sta nel fatto che il fornitore di energia, per assicurare il servizio, deve affrontare dei costi fissi. Questi costi fissi, o quote fisse, sono previste dall’Autorità garante per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico e applicate in egual misura a tutti i fornitori di energia che operano sul mercato italiano. A voler essere più specifici, le quote fisse in bolletta sono quei costi che il fornitore di energia deve affrontare per garantire un servizio efficiente a tutti i suoi clienti. Sono quindi quelle spese che si riferiscono al mantenimento dell’infrastruttura energetica che il vostro fornitore gestisce, ma non solo.

Le principali componenti di spesa di una bolletta elettrica

Le varie voci che compongono la bolletta sono:

  • La spesa per la materia prima che comprende una quota energia (variabile) che viene differenziata in fasce orarie e una quota fissa. La spesa per la materia prima è il costo sostenuto dal fornitore per acquistare l’energia, rivenderla e offrire ai propri clienti un servizio efficiente;
  • La spesa per il trasporto della materia energetica: in questa voce sono compresi i costi che il fornitore deve sostenere per assicurare il trasporto dell’energia;
  • La spesa per la gestione e manutenzione del contatore comprende le spese che il fornitore deve affrontare per installare, gestire ed effettuare la manutenzione dei contatori;
  • La spesa per gli oneri di sistema: hanno una componente fissa pari a 2,25 euro al mese stabilita dall’Autorità per l’energia, il gas e il sistema idrico di pari importo sia nel mercato tutelato sia in quello libero;
  • Imposte ovvero l’IVA e le accise. L’IVA viene applicata al costo totale della bolletta, mentre le accise vengono calcolate sulla quantità di energia consumata.

Quota fissa per il trasporto e la gestione del contatore

Uno dei costi fissi della bolletta della luce sono gli oneri per il trasporto e la gestione del contatore, fissati dall’Autorità e uguali sia per il mercato libero che per il servizio a maggior tutela. Questo costo viene determinato da ARERA ogni trimestre e non è modificabile da parte degli operatori che vendono energia elettrica.

Il valore della quota fissa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore è composto da:

  • Quota fissa: è il costo fisso del punto di fornitura, cioè il punto connesso alla rete di distribuzione da cui l’utente riceve l’energia elettrica.
  • Quota potenza: corrisponde al costo della quota di potenza dell’energia elettrica, espressa in kWh e considerata la potenza del contatore.
  • Quota energia: la terza quota corrisponde ad un costo vincolato al consumo energetico, indicato in euro/kWh.

Un contatore installato, infatti, comporta dei costi fissi a prescindere dal consumo energetico, che aumentano in base alla potenza del contatore e al consumo di energia. Ad esempio, i costi fissi corrispondenti a una potenza di 6 kW sono superiori a quelli di un’utenza con un contatore da 3 kW.

Costi fissi per gli oneri di sistema

Gli oneri di sistema, non dipendono dal distributore, ma vengono calcolati in base alle componenti tariffarie stabilite dall’Autorità. Questi costi servono per finanziarie attività di interesse nazionale: dal sostegno all’utilizzo delle fonti rinnovabili alle agevolazioni previste per chi installa un impianto fotovoltaico.

Le tariffe degli oneri di sistema possono variare in corrispondenza del fabbisogno per la copertura degli oneri; di norma vengono riviste ogni trimestre e sono composte da:

  • una quota energia (euro/kWh)
  • una quota potenza (euro/kW/anno). La quota potenza non è applicata alle abitazioni.
  • una quota fissa (euro/anno). La quota fissa non è applicata alle abitazioni di residenza anagrafica.

Comprende gli importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico.

Il prezzo complessivo comprende, dal 1 gennaio 2018, le componenti: Asos (oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione CIP 6/92) e ARIM (rimanenti oneri generali).

Fino al 1 gennaio 2018 le componenti erano ripartite in: A2(oneri nucleari), A3 (incentivi alle fonti rinnovabili), A4 (agevolazioni per il settore ferroviario), A5 (ricerca di sistema), Ae (agevolazioni alle industrie energivore), As(oneri per il bonus elettrico), UC4 (imprese elettriche minori), UC7 (promozione dell’efficienza energetica), MCT (enti locali che ospitano impianti nucleari).

Costi fissi per le imposte e l’IVA

L’ultima componente della bolletta della luce che rientra nei costi fissi sono le imposte, ovvero l’IVA e le accise. L’IVA viene calcolata nella misura del 10% per la fornitura alle abitazioni di residenza, del 22% per quelle presso le quali non si ha la residenza. La base di calcolo è l’importo complessivo della bolletta. Le accise sono invece applicate sulla quantità di energia consumata.

Quanto incidono i costi fissi sulla bolletta della luce?

I costi fissi della bolletta della luce costituiscono una quota davvero importante nella spesa totale per l’utenza elettrica. Possono infatti rappresentare fino al 60% dell’importo finale. Questi costi hanno lo stesso valore per tutti gli operatori del mercato libero, i quali determinano il loro vantaggio competitivo sulle condizioni di offerta della componente energia (materia prima) e sulla qualità del servizio erogato. Il prezzo dell’energia applicato dal fornitore influisce complessivamente per circa il 40% sull’importo totale della bolletta elettrica, ovvero per meno della metà del totale.