Quando conviene cambiare il proprio fornitore luce?

Da quando in Italia è stato introdotto il mercato libero dell’energia, si sente spesso parlare della possibilità di cambiare fornitore di luce e gas. Il cambio di fornitura per le utenze domestiche rappresenta una scelta molto semplice: si tratta soprattutto di dirigersi verso un miglioramento e, soprattutto, verso costi più bassi. Conviene cambiare fornitore se ricevi bollette più elevate dei tuoi amici o parenti e, in generale, conviene cambiare fornitura se le condizioni complessive dell’offerta migliorano l’esperienza degli utenti (pagamenti più semplici, fatture via mail, prezzi bloccati e costi sempre prevedibili) anche se il costo finale della bolletta non dovesse cambiare in modo così rilevante.

Perché cambiare il proprio fornitore luce?

Di solito, chi sceglie di cambiare il fornitore di energia lo fa per risparmiare sulle bollette. In un mercato concorrenziale, infatti, si trovano diverse offerte a parità di servizio.

Tuttavia, oltre al risparmio ci può essere una questione di comodità. Oggi, molti operatori non si occupano solo di energia elettrica o solo di gas, ma offrono entrambi i servizi. Quindi, si ha la possibilità di avere un unico interlocutore per entrambe le utenze.

I motivi per cambiare gestore di energia elettrica o gas possono dunque essere tanti: bollette costose, un cambio di abitazione o semplicemente perché non ti trovi bene con l’assistenza che ti offre il tuo attuale fornitore luce e gas.

In tutti questi casi, è importante sapere che il cambio di gestore gas e luce è un’operazione completamente gratuita, che il consumatore può fare in qualsiasi momento.

Non occorre avere timori nel cambiare fornitore

Tuttavia, la maggior parte dei consumatori è alquanto restia ad effettuare tale tipo di cambiamento anche quando questo può portare ad un risparmio di diverse centinaia di euro all’anno sulle bollette.

Il maggiore timore da parte dei consumatori è quello che il passaggio di fornitore luce e gas comporti dei rischi quali, in particolare, quello di restare senza luce o gas in casa.

Grazie alla regolamentazione definita dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (ARERA), il passaggio di fornitura deve avvenire senza costi aggiuntivi e senza stacchi di fornitura.

Inoltre, non ci si dovrà confrontare con il fornitore che si intende lasciare, ma solo con quello nuovo, al quale andrà inviata la documentazione con la volontà di stipulare un contratto.

Il passaggio di fornitura non comporta costi aggiuntivi. Il tempo impiegato per il passaggio automatico al nuovo fornitore può variare dai trenta ai sessanta giorni stimati.

Quando decidi di cambiare fornitore per luce e gas, rilasciando tutta la documentazione utile alla stipula del nuovo contratto, acconsenti al passaggio verso il nuovo fornitore.

Non preoccuparti delle pratiche tecniche e burocratiche, ad occuparsene è il tuo nuovo fornitore, al quale ti rivolgi con approvato consenso. Il nuovo fornitore ha il compito di contattare quello vecchio, sbrigando tutta la documentazione utile al fine di portare a compimento il cambio di fornitura.

Come effettuare il cambio di fornitore luce, i passi principali

Ecco come funziona il processo di commutazione (o “switch”, come è chiamato in gergo):

  • Trova una bolletta energetica recente o usa lo strumento di stima messo a disposizione da numerose compagnie.
  • Devi sapere chi è il tuo fornitore e quale tariffa stai utilizzando. Se non conosci il tuo consumo di energia, lo strumento ne farà una stima per te.
  • Esegui un preventivo e seleziona una tariffa.
  • In pochi minuti vedrai quali fornitori e tariffe potrebbero farti risparmiare di più. Dopo aver selezionato la tariffa a cui passare, verrai indirizzato a una pagina di conferma. Ciò richiederà i dettagli di addebito diretto e le letture dei contatori. Ciò aiuta il nuovo fornitore a creare una nuova fattura e consente al vecchio fornitore di inviare una fattura finale.
  • Controlla il saldo del tuo vecchio account.
  • Se sei attivo al momento del passaggio, i soldi dovrebbero essere rimborsati automaticamente sul tuo account, ma vale la pena controllare il pagamento e inseguirlo se necessario. Allo stesso modo, tieni d’occhio eventuali pagamenti finali che possono essere arretrati dal tuo vecchio fornitore.
  • Attendere circa tre settimane per il completamento del passaggio.
  • Il passaggio è una procedura semplice che non richiede alcun ricablaggio o lavoro all’esterno della proprietà. In effetti, non dovresti notare alcuna differenza oltre alle bollette più basse. In genere sono necessari fino a 21 giorni per uno switch completo, che include il periodo di ““raffreddamento”” obbligatorio di due settimane, durante il quale è possibile scegliere di annullare lo switch gratuitamente.

Tempistiche e costi del passaggio al nuovo fornitore luce

Per le tempistiche per il cambio fornitore, il nuovo gestore ha fino a un massimo di 21 giorni lavorativi per comunicare la richiesta del cliente al vecchio fornitore.

In termini di costo invece, a meno che non sia previsto da specifiche clausole contrattuali, sarà zero. Il cliente infatti dovrà pagare solamente un bollo o un deposito cauzionale se previsto, che può ammontare ad un massimo di € 11,50 per ogni kWh.

I documenti da fornire per cambiare il gestore luce

Puoi decidere di cambiare fornitore per luce e gas stipulando un contratto online, oppure anche tramite una semplice telefonata. Per iniziare, procurati tutti i documenti utili che ti servono per richiedere il nuovo passaggio. A portata di mano dovrai avere:

  • dati anagrafici
  • codice fiscale
  • dati di fornitura presenti in bolletta (POD per l’energia elettrica e PDR per il gas), recapito telefonico
  • dati IBAN nel caso tu voglia optare per la domiciliazione bancaria.

Dopo avere sottoscritto il nuovo contratto, come già accennato sarà direttamente il nuovo fornitore ad occuparsi di tutta la procedura di rescissione dal vecchio contratto.

Il passaggio al nuovo gestore avviene sempre il primo giorno del mese.