Fino a qualche anno fa, la tariffa bioraria permetteva un significativo risparmio in bolletta a chi concentrava almeno i 2/3 dei consumi di elettricità nelle fasce serali-notturne e nei fine settimana. Oggi non è più così. Rispetto al passato, infatti, le differenze di prezzo tra la fascia diurna (F1) e la fascia F23 si sono ridotte molto, perché grazie alle fonti rinnovabili si produce molta più energia di giorno. Perciò, a meno che non si consumi più dell’80% in fascia F1, diversamente da quel che molte persone ancora credono la tariffa bioraria – che ci faceva magari rimandare qualche lavaggio della lavatrice o della lavastoviglie alla sera tardi o magari al week-end – non conviene più.
Risparmio reale o specchietto per le allodole?
In altre parole, oggi cercare di concentrare i consumi nelle fasce serali-notturne e durante i fine settimana potrebbe rivelarsi una fatica davvero inutile. Pertanto, venendo meno il risparmio, oggi risulta più logico attivare una tariffa monoraria, che lascia massima libertà nei consumi. Per quanto riguarda la convenienza, invece, può risultare molto più utile bloccare il prezzo dell’energia e mettersi al riparo dagli aumenti, se si pensa che nei 12-24 mesi successivi il prezzo della “materia prima” aumenti.
Esistono poi reali problemi che rendono difficile lo spostamento dei consumi nelle fasce serali e notturne, che rischiano di punire maggiormente le fasce deboli, quali ad esempio gli anziani: (1) la presenza di persone che stanno spesso a casa anche durante il giorno; (2) il fatto che ogni utenza ha una potenza massima impiegata (esempio 3 kW), per cui se si utilizzano contemporaneamente più elettrodomestici (ad es. la sera quando si rientra in casa) tale potenza viene superata e “la luce salta”.
D’altra parte, calcolare con esattezza quanto si consuma e in quali fasce orarie per l’utente “medio” non è così facile. In bolletta vengono evidenziate le diverse fasce orarie: esattamente, con le sigle F2 e F3 si indicano le quantità consumate nella fascia 19-8, mentre la sigla F1 indica i consumi nella fascia più cara 8-19 dei giorni feriali. Il consumatore deve abituarsi, inoltre, a controllare i valori F1, F2, F3 direttamente sul contatore elettronico, ma per molti ciò è più facile a dirsi che a farsi.
Analizzate i vostri consumi nelle varie fasce orarie
Quindi, prima di procedere all’attivazione di una determinata tariffa in sede di scelta del contratto con un fornitore, è fondamentale prendersi tutto il tempo necessario per analizzare al meglio quelli che sono i propri consumi di energia elettrica nelle varie fasce orarie. In generale, possiamo dire che tutti gli utenti che non vogliono avere vincoli d’orario nell’utilizzo dell’energia elettrica e, in particolare, degli elettrodomestici dovranno optare, sul mercato libero, per una tariffa monoraria.
Analogamente, una tariffazione monoraria risulta preferibile per tutte le famiglie che sfruttano l’energia elettrica di casa in modo omogeneo durante tutto l’arco della settimana. Pertanto, se si ha la necessità di utilizzare i principali elettrodomestici durante il giorno (non solo nei week-end) attivare una tariffa monoraria sarà senza dubbio più conveniente. Le tariffe biorarie rispondono, invece, ad esigenze diametralmente opposte rispetto alle soluzioni monorarie, come ad es. quelle dei single che lavorano fuori tutto il giorno e consumano energia elettrica a casa quasi solo la sera quando rientrano e, naturalmente, nel week-end.
Le tariffe monorarie e biorarie o multiorarie
Analizziamo innanzitutto qual è la differenza tra tariffa bioraria o monoraria:
- Tariffa monoraria: Prevede un prezzo costante della componente energia per l’intera giornata a prescindere dall’orario di utilizzo;
- Tariffa bioraria o multioraria: il costo della componente energia Cambia a seconda dei giorni e delle fasce orarie di prelievo.
Mentre la tariffa bioraria prevede la diversificazione dei costi dell’energia in due fasce, la tariffa multioraria prevede, in genere, tre fasce durante la giornata:
- Fascia Alta (F1) che va dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 e risulta essere la più costosa
- Fascia Intermedia (F2), che comprende sabato (7-23) e l’ora che precede il passaggio dalla Fascia alta (F1) a quella bassa (F3), ossia dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23
- Fascia Bassa (F3) dal lunedì al sabato dalle 23 alle 7, a tutte le ore della domenica e dei festivi. Viene considerata la fascia più conveniente.
Il contatore elettronico telegestito e le tariffe biorarie o multiorarie
La tariffa bioraria può essere applicata a tutti i consumatori a cui è stato installato il nuovo contatore elettronico. A differenza del vecchio contatore, questo ha un display su cui sono visualizzate le informazioni sui consumi e sull’effettiva potenza assorbita. E tutto calcolato in tempo reale: ogni due minuti, infatti, il contatore elettronico registra e aggiorna automaticamente i chilowattora (kWh) assorbiti. Non solo: il contatore elettronico può essere telegestito e teleletto.
Con i nuovi contatori non c’è più bisogno di comunicare al nostro fornitore il numero di chilowattora (kWh) consumati, né c’è più bisogno dell’intervento di un tecnico per la lettura. I consumi sono letti direttamente dalla centrale informatica del fornitore. Inoltre, salvo casi eccezionali, non è più necessario l’intervento di un tecnico per l’apertura e la chiusura del contatore. Attivazioni e cessazioni di fornitura sono telegestite attraverso il collegamento alle centrali informatiche.
Il fornitore, attraverso la telelettura, può rilevare a distanza e puntualmente quali sono i nostri consumi e applicare le relative tariffe. I costi, quindi, verranno calcolati sulla base dei consumi registrati nelle diverse fasce orarie. In tal modo, non riceveremo più bollette di acconto e di conguaglio (salvo casi eccezionali di temporanea impossibilità di rilevare a distanza la lettura dei consumi).
Cosa fa variare il prezzo dell’energia tra le fasce orarie F1 F2 e F3?
Durante gli orari che ricadono nella F1 sia le aziende che i privati cittadini hanno bisogno di un quantitativo di energia molto maggiore rispetto alle ore appartenenti alle altre fasce. Questo comporta uno sforzo maggiore sul lato produttivo, nonché la necessità di mettere in moto un numero maggiore di macchinari simultaneamente e di garantire un maggior numero di operai al lavoro.
Le macchine a maggior resa energetica, indispensabili per garantire un adeguato apporto di energia elettrica in F1, presentano spesso consumi maggiori rispetto a macchinari meno complessi e richiedono anche una manutenzione più accurata. La combinazione di tutti questi fattori incide sul costo complessivo dell’energia, che in F1 risulta dunque maggiore rispetto alle altre fasce orarie di luce F2 e F3.