All’interno del libero mercato, il cambio fornitore di energia o gas è sempre gratuito. Infatti, come per altri servizi commerciali, l’utente ha la facoltà di passare da un fornitore all’altro senza alcun vincolo contrattuale o penale da pagare. Il cambio fornitore all’interno del libero mercato è gratuito e non prevede alcuna interruzione del servizio. Soltanto, in alcuni casi è previsto il pagamento di un deposito cauzionale o di un corrispettivo di morosità. In ogni caso, a prescindere dal mercato di riferimento, tutelato o libero, è previsto un costo di 27€ addebitato dal distributore locale di zona al nuovo venditore scelto, se l’utente ha già richiesto un cambio gestore nei 12 mesi precedenti.
Quando viene richiesto un deposito cauzionale?
Il contributo viene solitamente richiesto in concomitanza con la prima bolletta, quando il pagamento delle fatture viene effettuato tramite bollettino postale. Fornitori come Enel Energia ed Eni (Eni deposito cauzionale, deposito cauzionale Enel) lo addebitano sulla prima bolletta della luce o del gas.
Il deposito cauzionale viene applicato a ogni nuova fornitura luce e gas. Si tratta di un deposito previsto dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) che il cliente è tenuto a versare per tutelare il fornitore dell’energia elettrica o del gas da eventuali morosità.
Il deposito cauzionale gas si applica in relazione ai metri cubi per anno, così come descritto dalla delibera n. 229/01 (Adozione di direttiva concernente le condizioni contrattuali del servizio di vendita del gas ai clienti finali attraverso reti di gasdotti locali).
Il deposito gas è quindi una somma di denaro versata a garanzia. Tale somma deve essere restituita quando l’utente chiude il contratto,viene invece trattenuta se l’utente non paga le bollette, diventa moroso, perdendo quindi il diritto su quel deposito cauzionale.
Qual è il valore massimo del deposito cauzionale?
Per i clienti del mercato libero l’importo del deposito cauzionale, se richiesto, è indicato nel contratto.
Per i clienti domestici del servizio di tutela il deposito non è dovuto se viene attivato il pagamento con domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito; in questi casi, il venditore deve restituire la somma eventualmente già versata come garanzia.
Le tariffe non sono comunque decise interamente dai fornitori. Le quote, infatti, devono rispondere alla normativa dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico (Arera). L’Arera ha imposto dei tetti massimi per i depositi cauzionale di luce e gas per le utenze domestiche edei rangeben precisi per le utenze business. Un esempio? Se il consumo annuo è di 500 Smc/anno, il deposito cauzionale massimo che può essere richiesto, secondo la normativa vigente dell’Arera, è di 30€.
La tabella di questo tetto massimo definito dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico, per le utenze domestiche di gas metano, è così composta:
- Fino a 500 Smc/anno (Standard metro cubo all’anno), il deposito cauzionale è fissato a 30€
- Da 500 a 1500 Smc/anno è fissato a 90€
- Da 1500 a 2500 Smc/anno è fissato a 150€
- Da 2500 a 500 Smc/anno a 300€.
Come evitare il versamento del deposito cauzionale?
Per evitare di versare il deposito cauzionale è sufficiente scegliere la domiciliazione bancaria (Addebito Diretto SEPA) come metodo di pagamento. Oltre ad essere estremamente comoda (non servirà più fare file o pagare bollettini), la domiciliazione è considerata una forma di garanzia equivalente al deposito.
La domiciliazione bancaria ha innumerevoli vantaggi:
- permette di risparmiare sulle commissioni di pagamento del bollettino postale:
- annulla quasi totalmente il rischio di ritardo nel pagamento della bolletta;
- con una semplice firma permette di evitare le file per il pagamento della bolletta;
- l’attivazione è totalmente gratuita.
Chi legge il contatore del gas nel caso in cui si cambi fornitore?
La lettura viene effettuata dal distributore qualche giorno prima del passaggio effettivo tra i due gestori, per consentire al vecchio venditore di gas di emettere l’ultima bolletta. Il nuovo venditore utilizza questa stessa lettura come punto di partenza per conteggiare i consumi ed emettere le proprie bollette. La lettura del contatore, in pratica, continua ad essere eseguita dall’impresa di distribuzione, a meno che il nuovo fornitore scelto dal cliente si impegni ad effettuare direttamente le letture, tramite propri incaricati.
Sarà comunque il venditore a stabilire in contratto la periodicità con cui dovrà essere letto il contatore, a calcolare quanto dovuto per l’energia elettrica consumata, e ad emettere la bolletta per il pagamento. Una volta completata la procedura di sostituzione del vecchio venditore, pertanto, sarà il nuovo venditore ad inviare le bollette. Il vecchio venditore invierà l’ultima bolletta di conguaglio, basata sui consumi effettuati fino al momento del passaggio al nuovo venditore.
I documenti da fornire per cambiare il fornitore del gas
Puoi decidere di cambiare fornitore del gas stipulando un contratto online, oppure anche tramite una semplice telefonata. Per iniziare, procurati tutti i documenti utili che ti servono per richiedere il nuovo passaggio. A portata di mano dovrai avere:
- dati anagrafici
- codice fiscale
- dati di fornitura presenti in bolletta (PDR per il gas), recapito telefonico
- dati IBAN nel caso tu voglia optare per la domiciliazione bancaria.
Dopo avere sottoscritto il nuovo contratto, come già accennato sarà direttamente il nuovo fornitore ad occuparsi di tutta la procedura di rescissione dal vecchio contratto.
Il passaggio al nuovo gestore avviene sempre il primo giorno del mese.